Per
un giovane su tre il Governo Renzi deve
dare priorità al lavoro.
Per
gli intervistati, la problematica della mancanza di occupazione doppia quelle
connesse all’economia e triplica quelle
presenti nella scuola.
L’impiego
lavorativo, risulta dunque la massima aspirazione dei ragazzi.
Nonostante
il 16,3% di essi, oltre a studiare,
svolge già un lavoro, questa generazione
cresciuta durante la crisi economica, manifesta il terrore di un futuro senza impiego.
Il
lavoro, pertanto, viene considerato come una garanzia di felicità e benessere.
Nell’indagine
denominata ‘Generazione Proteo’, solo il 3,3% degli intervistati ritiene
imprescindibile intraprendere un percorso professionale coerente
con i propri studi o con i propri sogni, questi ultimi sono il 12,7%.
Il
22,8% ritiene invece fondamentali il guadagno, il 20,4% la gratificazione
personale, l’11,4% la carriera e l’8,9% la stabilità.
Per
quanto riguarda le differenze emerse per
sesso ed area geografica, quasi 3 femmine su 4 intendono iscriversi
all’università, mentre i maschi sono il
61,1%, con una dato medio complessivo pari al 67,5%. A Napoli, invece, solo il
47,1% degli interpellati, meno della metà degli studenti, intende proseguire
gli studi, ritenendoli un freno all’obiettivo lavoro.
Considerate
nel loro insieme, disoccupazione, retribuzione insufficiente e precarietà del
lavoro rappresentano il 42,6% delle paure dei ragazzi italiani, dato decisamente
superiore rispetto al timore di non riuscire a realizzare i propri sogni, nonché
a quelli di malattia, solitudine, amore
e morte.
Infine,
mentre un neomaggiorenne maschio su 5
svolge già un lavoro, per le femmine la percentuale si abbassa al 13,4%,
per un dato medio relativo agli studenti-lavoratori che si attesta al 16,3%.
Valerio
Pollastrini
(1)
-
Roma, Napoli, Genova, Torino, Catania, Latina, Marsala e Gela;
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