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mercoledì 18 giugno 2014

Il Jobs Act è attualmente al vaglio della Commissione Lavoro del Senato

Nel pomeriggio di ieri è ripreso in Commissione Lavoro del Senato l'esame del Disegno di Legge Delega sul Jobs Act, contenente cinque deleghe in materia di  ammortizzatori sociali, contratti, semplificazioni ed incentivi, politiche attive e conciliazione dei tempi di vita con quelli di lavoro.

Il  termine per la presentazione degli emendamenti scadrà il prossimo 24 giugno.

I nodi sul tappeto vertono, in particolare, sul tentativo di riformare le politiche attive, con la prevista costituzione di un’ Agenzia Nazionale per l'Occupazione.

Tale provvedimento è avversato dalle Regioni, che, in attesa della riforma del Titolo V della Costituzione, detengono le competenze sui servizi per l’impiego e sperano di non dover  sopprimere  le 21 Agenzie Regionali per il Lavoro.

Attraverso l'Agenzia Nazionale, il Governo mira a realizzare un sistema tarato sul modello tedesco, caratterizzato da un forte collegamento tra politiche attive e passive.

L’altro nodo da sciogliere  è quello relativo al Codice di Lavoro semplificato, che dovrebbe introdurre  il c.d. “contratto a tutele crescenti”.

Si tratta della proposta  contenuta nel preambolo del Decreto Legge Poletti, a proposito della quale il Pd  ha chiesto di non modificare ulteriormente  l'articolo 18, riservando la sperimentazione della nuova fattispecie contrattuale alla sola fase di inserimento al lavoro.

Il Governo, invece,   vorrebbe rendere più agevole il recesso, in modo da prevenire il contenzioso ed incoraggiare le assunzioni,  anche in considerazione della richiesta, pervenuta dalle imprese, di un contratto a tempo indeterminato meno oneroso.

Tra i motivi di discordia, si segnala, infine, l'ipotesi di istituire un compenso orario minimo.

Il Ministro del Lavoro Poletti teme che tale misura potrebbe   penalizzare la contrattazione collettiva, mentre il Pd la ritiene ammissibile solamente per  i voucher, per i contratti a progetto e per il calcolo del costo del lavoro standard negli appalti al massimo ribasso.

Contrario il Ncd, che chiede, invece,  di estendere la contrattazione nella dimensione aziendale o interaziendale e territoriale, consentendo alla stessa la possibilità di commisurare sulla produttività il compenso  dei  contratti individuali.

Con riferimento a tutte le richiamate proposte, il Governo mira però a non modificare  i criteri delle deleghe,  rimandando  in sede di decretazione delegata gli eventuali correttivi.

L’obiettivo dichiarato è quello di  chiudere entro luglio l'esame in Senato del Disegno di Legge Delega, cosa che consentirebbe di affidare il provvedimento alla Camera a settembre,  per ottenere l'ok finale entro il 2014.

Valerio Pollastrini

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