Il termine per la presentazione degli
emendamenti scadrà il prossimo 24 giugno.
I
nodi sul tappeto vertono, in particolare, sul tentativo di riformare le
politiche attive, con la prevista costituzione di un’ Agenzia Nazionale per l'Occupazione.
Tale
provvedimento è avversato dalle Regioni, che, in attesa della riforma del
Titolo V della Costituzione, detengono le competenze sui servizi per l’impiego
e sperano di non dover sopprimere le 21 Agenzie Regionali per il Lavoro.
Attraverso
l'Agenzia Nazionale, il Governo mira a realizzare un sistema tarato sul modello tedesco, caratterizzato da un forte
collegamento tra politiche attive e passive.
L’altro
nodo da sciogliere è quello relativo al
Codice di Lavoro semplificato, che dovrebbe introdurre il c.d. “contratto a tutele crescenti”.
Si
tratta della proposta contenuta nel
preambolo del Decreto Legge Poletti, a proposito della quale il Pd ha chiesto di non modificare ulteriormente l'articolo 18, riservando la sperimentazione
della nuova fattispecie contrattuale alla sola fase di inserimento al lavoro.
Il
Governo, invece, vorrebbe rendere più agevole il recesso, in
modo da prevenire il contenzioso ed incoraggiare le assunzioni, anche in considerazione della richiesta,
pervenuta dalle imprese, di un contratto a tempo indeterminato meno oneroso.
Tra
i motivi di discordia, si segnala, infine, l'ipotesi di istituire un compenso
orario minimo.
Il
Ministro del Lavoro Poletti teme che tale misura potrebbe penalizzare la contrattazione collettiva,
mentre il Pd la ritiene ammissibile solamente per i voucher, per i contratti a progetto e per il
calcolo del costo del lavoro standard negli appalti al massimo ribasso.
Contrario
il Ncd, che chiede, invece, di estendere
la contrattazione nella dimensione aziendale o interaziendale e territoriale,
consentendo alla stessa la possibilità di commisurare sulla produttività il
compenso dei contratti individuali.
Con
riferimento a tutte le richiamate proposte, il Governo mira però a non
modificare i criteri delle deleghe, rimandando in sede di decretazione delegata gli eventuali
correttivi.
L’obiettivo
dichiarato è quello di chiudere entro
luglio l'esame in Senato del Disegno di Legge Delega, cosa che consentirebbe di
affidare il provvedimento alla Camera a settembre, per ottenere l'ok finale entro il 2014.
Valerio
Pollastrini
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