Nel
caso di specie, un dipendente tunisino,
residente in Italia con permesso di soggiorno di lunga durata, si era visto
negare l’assegno per il nucleo familiare composto dalla moglie e da quattro
figli, riservato dalla normativa nazionale a beneficio dei soli cittadini
italiani.
Investita
della questione, la Cassazione, confermando quanto disposto nei giudizi del merito, aveva respinto la
richiesta del lavoratore di sottoporre la vicenda al vaglio della Corte di Giustizia
della UE.
Su
istanza dello straniero, il richiamato giudice
comunitario, dopo aver preso atto che la Cassazione si era sottratta
all’obbligo di investire la Corte di Giustizia UE di questioni che coinvolgono
in maniera seria l’interpretazione e l’applicazione del diritto europeo, ha
condannato l’Italia per violazione delle regole sul giusto processo e per la
discriminazione operata dalla nostra
legislazione in ragione della
nazionalità del richiedente.
Valerio
Pollastrini
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