Chi siamo


MEDIA-LABOR Srl - News dal mondo del lavoro e dell'economia


sabato 31 maggio 2014

Licenziamento del lavoratore tossicodipendente

Nella sentenza  n.11715 del 6 febbraio–26 maggio 2014, la Corte di Cassazione è intervenuta in merito alla legittimità del licenziamento irrogato ad un autista, addetto al trasporto dei rifiuti, in seguito alla sua condanna  penale   per detenzione e consumo di sostanze stupefacenti.

A proposito della vicenda in commento, la Suprema Corte ha sottolineato che alla base del recesso vi sarebbe l’impossibile utilizzazione del dipendente tossicodipendente e, sconfessando la sentenza di appello, ha chiarito come spetti al lavoratore l’onere di dimostrare l'insussistenza della situazione di non conoscenza o conoscibilità da parte dell'azienda della sua condizione di consumatore di droga.

In sostanza, la Corte di Appello di Roma, alla quale la Cassazione ha rinviato la causa, dovrà decidere, in diversa composizione,  se, ai fini della sussistenza del giustificato motivo oggettivo di licenziamento, il lavoratore abbia fornito piena prova, attraverso la produzione dell'esito degli esami tossicologici del caso, del proprio avvenuto pieno recupero, con la conseguente dismissione dell'abitudine al consumo di sostanze stupefacenti, che impedisce la guida di veicoli su strada (1) ed espone il datore di lavoro al rischio di essere chiamato a rispondere di eventuali danni cagionati a terzi.

Valerio Pollastrini

 
(1)   - ex art.187 del codice della strada;

Nessun commento:

Posta un commento