Nella
pronuncia in commento la Suprema Corte ha infatti osservato che, nel caso in
cui la misura del compenso per l’opera prestata dall’amministratore non risulti fissata nell'atto costitutivo o deliberata
dall'assemblea, questi ha la possibilità di richiederne la determinazione al
giudice adito.
Stante
la riconducibilità del compenso nell’alveo dei diritti disponibili, qualora l’organo
assembleare abbia invece disposto, con
delibera accettata senza riserve dall’amministratore, un importo
successivamente ritenuto inadeguato, rimane preclusa l’azione giudiziaria ai
fini di una diversa quantificazione.
Valerio
Pollastrini
Nessun commento:
Posta un commento