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mercoledì 14 maggio 2014

La quantificazione del compenso dell’amministratore di società

Nella sentenza n.8897 del 16 aprile 2014 la  Cassazione è intervenuta in merito alla natura  dei compensi erogati in favore dell’ amministratore di una società di capitali, rilevando come  i presupposti per la domanda giudiziale di determinazione delle spettanze siano costituiti dalla mancata previsione di un compenso all'atto della costituzione della società o dall'assemblea, ovvero dalla loro mancata accettazione da parte del beneficiario nel caso in cui tali competenze economiche siano state altresì previste o deliberate.

Nella pronuncia in commento la Suprema Corte ha infatti osservato che, nel caso in cui la misura del compenso per l’opera prestata dall’amministratore  non risulti fissata nell'atto costitutivo o deliberata dall'assemblea, questi ha la possibilità di richiederne la determinazione al giudice adito.

Stante la riconducibilità del compenso nell’alveo dei diritti disponibili, qualora l’organo assembleare abbia invece  disposto, con delibera accettata senza riserve dall’amministratore, un importo successivamente ritenuto inadeguato, rimane preclusa l’azione giudiziaria ai fini di una diversa quantificazione.

Valerio Pollastrini

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