Si
tratta dell’onere introdotto dalla Legge Economica del 6 ottobre 2011 che,
modificando il Testo Unico sull’Immigrazione, ha previsto, a carico dei
cittadini stranieri, il pagamento di un contributo tra 80,00 e 200,00 € per il
rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno, che è andato a sommarsi agli
altri oneri previsti dalla normativa nazionale di riferimento.
Nella
pronuncia in commento, il Tar ha avanzato dei dubbi sulla trasparenza di questo
adempimento, anche in virtù del fatto che metà della somma richiesta verrebbe dirottata
per il finanziamento del Fondo Rimpatri, mentre la rimanenza assolverebbe alle
spese per il disbrigo ed il rilascio dei permessi di soggiorno.
Secondo
i giudici, la norma viola i principi di eguaglianza e ragionevolezza, nonché
quelli di capacità contributiva, di imparzialità e buon andamento dell'azione
amministrativa.
Sarà
dunque la Corte europea a porre fine alla questione.
Valerio
Pollastrini
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