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domenica 18 maggio 2014

Danno da perdita di chance – Ripartizione dell’onere della prova

Nella sentenza n.10429 del 14 maggio 2014 la Corte di Cassazione è intervenuta in merito al risarcimento del danno da perdita di chance, richiesto dal dipendente di una banca, in seguito alla sua esclusione dalla selezione interna svolta per l’assegnazione dell'incarico di funzionario.

In particolare, il lavoratore si era rivolto al giudice del lavoro, lamentando di aver subito, attraverso la suddetta esclusione, un arresto nella progressione della   carriera del tutto illegittimo, in quanto in possesso delle caratteristiche richieste per l’avanzamento, tra le quali, un’adeguata esperienza.

Riformando la sentenza con la quale, al termine del  primo grado di giudizio, il Tribunale  aveva respinto la domanda del lavoratore, la Corte di Appello ne aveva successivamente accolto le richieste, condannando l’azienda a corrispondere in favore del ricorrente, nel frattempo collocato in pensione, un'indennità  corrispondente all'importo che lo stesso avrebbe percepito  se  avesse ricoperto la posizione superiore, nonché una ulteriore somma a titolo di risarcimento del danno.

Investita della questione, la Cassazione ha disconosciuto la pretesa del lavoratore e, in accoglimento del ricorso presentato dall’istituto bancario, ha sottolineato  come, dall’esame degli atti,  non fossero emersi  elementi univoci che potessero indurre a ritenere provata  la sussistenza del diritto del dipendente alla pretesa promozione.

L’impugnata sentenza, inoltre, risultava viziata dall’assenza di  motivazione in merito all'obbligo della società di procedere alla rinnovazione della selezione in commento, per violazione dei principi di correttezza e buona fede.

La Suprema Corte ha ricordato come, secondo il costante indirizzo giurisprudenziale, l'onere di provare il nesso di causalità tra l'impedimento datoriale e il danno derivato dal mancato conseguimento della qualifica superiore, incombe sul singolo dipendente.

Non avendo la pronuncia del merito rilevato nulla  al riguardo, la Cassazione ha concluso negando al lavoratore il risarcimento del danno da perdita di chance.

Valerio Pollastrini

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