Nell'ambito
delle iniziative di contrasto al lavoro irregolare, verranno dunque
intensificate le ispezioni tese ad accertare i casi in cui, attraverso i
contratti di collaborazione a progetto o le partite IVA, siano stati mascherati
dei rapporti di lavoro subordinato.
Il
Ministro Poletti ha ricordato come il ricorso ai menzionati contratti risulti
legittimo esclusivamente in presenza di ragioni oggettive legate alle esigenze
produttive ed organizzative aziendali.
Diversamente,
nel caso in cui Co.Co.Pro e Partita Iva siano state utilizzate per sfuggire
agli obblighi previdenziali ed assistenziali,
ponendo il lavoratore in condizione di precarietà connaturata da scarse
tutele ed inesistenti prospettive di stabilizzazione, i rapporti di lavoro
dovranno essere ricondotti nell’alveo della subordinazione.
Nella
nota in commento il dicastero ha annunciato, altresì, la costituzione di un gruppo di lavoro preposto alla valutazione dell'eventuale esigenza di semplificazioni e
revisioni normative.
Il
prossimo rafforzamento dell’attività ispettiva ripercorre l’esperienza già attuata
nel 2013, grazie alla quale circa 19.000 posizioni lavorative, attivate con
contratti di collaborazione a progetto e Partita IVA, sono state trasformate in
rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Valerio
Pollastrini
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