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mercoledì 2 aprile 2014

Il lavoro reso dai familiari del datore di lavoro

Per quanto riguarda le ditte individuali e le società di persone, vige di fatto un principio di gratuità delle prestazioni rese dai  familiari.

Anche se nel nostro ordinamento non esiste alcuna legge che preclude ai parenti stretti l’assunzione con contratto di lavoro subordinato nell’azienda di famiglia, l’Inps è solita disconoscere la contribuzione eventualmente versata a tale titolo.

La giurisprudenza ha chiarito da tempo che per superare la richiamata presunzione il datore di lavoro dovrebbe riuscire a provare che il familiare alle sue dipendenze sia soggetto al  potere disciplinare, caratterizzante la natura della subordinazione.

Si tratta di una prova la cui dimostrazione risulta estremamente complessa. L’unica via che consente una configurazione certa della prestazione resa dal parente stretto sembra dunque essere quella dell’inquadramento come collaboratore nell’ambito di un’impresa familiare.

Valerio Pollastrini

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