Nella sentenza n.12561 del 22 maggio 2013 la Corte di Cassazione ha
confermato la legittimità del licenziamento irrogato ad un dipendente risultato
non in grado di svolgere il proprio ruolo.
La Corte ha ricordato come il giudice, per accertare la legittimità della sanzione del
licenziamento del dipendente inidoneo a ricoprire in azienda il ruolo
assegnatogli, debba compiere una valutazione caso per caso.
Nella sentenza in commento, la dipendente, assunta come dirigente psicologo,
non solo si era dimostrata non all’altezza delle mansioni attribuitegli, ma
aveva palesato, altresì, l’incapacità di relazionarsi con i propri colleghi.
Le prove presentate dal datore di lavoro avevano indotto i giudici dei diversi gradi di merito a giustificare il recesso.
Le prove presentate dal datore di lavoro avevano indotto i giudici dei diversi gradi di merito a giustificare il recesso.
Anche la Cassazione ha rigettato la difesa prospettata dal lavoratore,rilevando
che , nella circostanza in esame, il materiale probatorio acquisito
legittimasse il recesso intimato dal datore di lavoro.
Valerio Pollastrini
Valerio Pollastrini
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