Per quanto riguarda la materia lavoro, gli
interventi previsti nella bozza della Legge di Stabilità, finalizzati alla
riduzione del c.d. cuneo fiscale, riguardano le
detrazioni Irpef, i premi Inail e la restituzione del contributo addizionale
ASpI in caso di stabilizzazione dei contratti a tempo determinato.
Quelle che da tempo vengono annunciate
come misure di grande impatto, da un primo esame appaiono, nella sostanza, del tutto inadeguate.
L’esiguità del risparmio previsto per
aziende e lavoratori sembra, infatti, insufficiente a compensare i concomitanti aumenti impositivi, come ad esempio quello
derivante dall’introduzione della Tasi che, moltiplicando il suo peso rispetto
alla Tares e lasciando ai Comuni la facoltà di determinare l’aliquota, crea il
presupposto per una spesa complessivamente superiore rispetto agli anni
precedenti.
Così come sono stati strutturati, gli
interventi nell’ambito lavorativo determinano inoltre seri problemi di equità. Oltre
ai lavoratori autonomi, sono esclusi dai benefici gli incapienti e i
pensionati, ossia circa 25 mln di soggetti che rappresentano anche le categorie in maggiore difficoltà.
Detrazioni
Irpef
Ai fini Irpef le novità riguardano i
redditi da lavoro dipendente compresi nella fascia di reddito tra gli 8.000 €
ed i 55.000 € annui.
Per i lavoratori la rimodulazione delle
detrazioni si tradurrà in un risparmio d’imposta annuale tra i 12,00 € ed i 190,00 €. I maggiori benefici spetteranno ai soggetti
con redditi imponibili annui compresi tra 15.000 € e 20.000 €.
Nessuna incidenza, in ogni caso, verrà
attribuita al carico familiare, in quanto le detrazioni riservate al numero dei
familiari a carico non sono state modificate dalla bozza di Ddl.
Riduzione
dei premi Inail e del contributo ASpI
Sul fronte dei costi a carico dell’azienda
è prevista la riduzione del premio Inail che, dalle prime stime, dovrebbe
comportare un risparmio massimo del 2% sul versamento annuale per l’assicurazione
contro gli infortuni sul lavoro.
Sicuramente positiva, invece, la
restituzione integrale del contributo addizionale ASpI, pari all’1,4%, nel caso
di trasformazione del rapporto di lavoro a tempo determinato in rapporto di
lavoro a tempo indeterminato.
Valerio Pollastrini
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