Tra le novità apportate dal Decreto Legge n.76 del 28 giugno 2013,
c.d. Decreto lavoro, si segnala l’introduzione della limitazione temporale di
400 giorni nell’arco di tre anni per la validità dei contratti di lavoro a
chiamata.
La nuova norma persegue lo
scopo di ridurre l’utilizzo eccessivo di
questa fattispecie contrattuale e percorre la linea restrittiva segnata della
precedente riforma Fornero che ha imposto alle aziende l’obbligo di comunicare
preventivamente alla Direzione territoriale del lavoro la chiamata del
lavoratore.
Il nuovo vincolo introdotto dal governo Letta dispone che le
prestazioni di lavoro intermittente di un singolo dipendente non possono
superare le 400 giornate in un triennio.
Nel caso di superamento di questa soglia, il contratto a chiamata verrà assimilato ad un'assunzione stabile a tempo
indeterminato, con tutti i diritti e le conseguenze che ne conseguono.
Valerio Pollastrini
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