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giovedì 21 marzo 2013

Licenziamento per il dipendente pubblico che costringe il sottoposto ad aderire ad associazioni od organizzazioni


I lavoratori che violano il Codice  di Comportamento dei dipendenti pubblici, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri in attuazione della c.d. legge anti-corruzione n.190/2012, rischiano il licenziamento.

Le violazioni delle norme di condotta prescritte dal Codice possono comportare, a carico del dipendente, lapertura di un procedimento disciplinare, con conseguente inrrogazione di sanzioni di diversa entita' prescritte dai contratti collettivi e dalla normativa vigente nel settore di appartenenza.

Per i casi più gravi, o in caso di recidiva, l'iter disciplinare può condurre al licenziamento in tronco.

Ai sensi dellart.5 del Codice, il pubblico dipendente che aderisca ad associazioni od organizzazioni, ad eccezione di partiti o sindacati, che possano interferire con lo svolgimento dellattività dellufficio, deve darne immediata comunicazione al proprio responsabile di ufficio.

LAmministrazione dovra' valutarne la compatibilita' con il pubblico servizio entro 30 giorni.

Il dipendente pubblico, pena il licenziamento, e' inoltre inibito dal  costringere altri dipendenti ad aderire ad associazioni od organizzazioni, né può esercitare pressioni a tal fine, promettendo vantaggi o minacciando svantaggi di carriera.

Le singole strutture potranno introdurre un proprio Codice di Comportamento, in aggiunta  a quello ora approvato dal Consiglio dei Ministri.

Compito dell'Amministrazione, attraverso i dirigenti responsabili di ciascuna unità,  sara'  quello di vigilare sulla corretta applicazione delle regole di condotta.

Valerio Pollastrini

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