In una recente pronuncia il Garante della Privacy ha
ribadito la tutela necessaria richiesta
per il trattamento delle informazioni personali relative agli orari e agli
emolumenti del lavoro straordinario.
Il caso di specie attiene al contesto del pubblico
impiego e precisamente al rapporto di lavoro di un commissario di polizia
penitenziaria alle dipendenze del Dipartimento dell'amministrazione
penitenziaria del Ministero della giustizia.
Il lavoratore, non iscritto ad alcun sindacato,
aveva lamentato la violazione della privacy nella trasmissione in forma nominativa,
effettuata periodicamente dal datore di lavoro alle organizzazioni di categoria del comparto
sicurezza, del prospetto relativo al suo
orario di lavoro straordinario, comprensivo del compenso maturato.
Riscontrata l'immutabilita' della condotta datoriale,
il lavoratore si e' quindi rivolto al Garante della Privacy, chiedendo che i
suoi dati personali non venissero trasmessi ai sindacati né affissi in locali
comuni.
L'Autorita' Garante ha preliminarmente accertato che
le disposizioni dell'Accordo Quadro Nazionale del 2004, relativo al corpo di polizia penitenziaria, prevedono
solo la comunicazione in forma anonima
dei prospetti delle prestazioni di lavoro straordinario ed ha successivamente escluso
la presenza di altre norme che
legittimino la trasmissione in forma nominativa di tali informazioni.
Il Garante ha richiamato quindi le Linee guida del 14 giugno 2007 (documento web n. 1417809)
sul trattamento dei dati personali nel rapporto di lavoro pubblico, le quali
stabiliscono che "l'amministrazione pubblica può fornire alle
organizzazioni sindacali dati numerici e aggregati e non anche quelli
riferibili a uno o più lavoratori individuabili".
Il ricorso del lavoratore e' stato pertanto accolto.
Ritenuto illecito il trattamento effettuato dall'amministrazione penitenziaria,
l'Autorità ha disposto il blocco dell'ulteriore comunicazione dei dati del
dipendente ed ha addebitato le spese del ricorso al ministero.
Valerio Pollastrini
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