Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scorso 28 gennaio,
su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti,
il disegno di legge che contiene le "Misure per la tutela del lavoro
autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione
flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato".
Il provvedimento si suddivide in due sezioni:
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la prima contiene disposizioni in materia di
lavoro autonomo, con l'obiettivo di costruire per tali lavoratori, prestatori d'opera
materiali e intellettuali non imprenditori, un sistema di diritti e di welfare
moderno capace di sostenere il loro presente e di tutelare il loro futuro. Fra
le principali novità introdotte, la previsione di agevolazioni fiscali, ed in particolare la deducibilità integrale, delle spese sostenute
per la certificazione delle competenze, per la partecipazione a convegni
congressi e corsi di formazione, per gli oneri sostenuti per la garanzia contro
il mancato pagamento delle prestazioni. Sono state previste, inoltre, misure
importanti sui temi della maternità, dei congedi parentali, della tutela della
gravidanza, malattia e infortuni, migliorando le tutele che ad essi fanno
riferimento.
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La seconda, invece, riguarda il c.d. lavoro
agile, che consiste, non in una nuova tipologia contrattuale, ma in una
modalità flessibile di svolgimento del rapporto di lavoro subordinato
finalizzata ad incrementarne la produttività, agevolando al contempo la
conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Si tratta, in particolare, di una
prestazione di lavoro subordinato che può essere eseguita in parte all'interno
dei locali aziendali e in parte all'esterno, entro i soli limiti di durata
massima dell'orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla legge
e dalla contrattazione collettiva.
Il Ministro Giuliano Poletti, illustrando il provvedimento
nel corso di una conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri, ha
sottolineato che "anche se le novità introdotte dal provvedimento non
esauriscono la materia, perché il mondo del lavoro cambia in modo assolutamente
rapido, rappresentano comunque un primo, significativo, sforzo di collegare al
Jobs Act, quindi alle norme generali di regolazione del lavoro, una parte
riferita sia al lavoro autonomo sia a quello subordinato". "Una parte
importante - ha aggiunto il Ministro - perché fa riferimento a un'area molto
ampia di giovani che si avvicinano alla professione, al lavoro, all'opportunità
di mettere in gioco la propria capacità e la propria competenza investendola
direttamente nel proprio lavoro. Quindi, il fatto che ci sia una legge che
cerca di metterli nella migliore delle condizioni per approcciare questa
opportunità è certamente una buona risposta".
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