Saldo positivo di 45mila unità nel 2015, con un ritmo di
crescita sui livelli pre-crisi. Questo grazie soprattutto alle nuove imprese di
giovani, stranieri e donne. Aumenta il numero di imprese turistiche e
commerciali, scende quello di società di costruzioni e aziende agricole.
Più imprese turistiche e commerciali, meno società di
costruzioni e aziende agricole. Negli scorsi dodici mesi le imprese italiane
hanno accelerato il ritmo di crescita e raggiunto quota 6 milioni 57mila unità.
Questo grazie a 372mila nuove iscrizioni che hanno più che compensato le
327mila cancellazioni con un saldo, quindi, di 45mila imprese in più. Dopo
sette anni di crisi (interrotti dalla breve fiammata del 2010-2011), lo scorso
anno il tessuto imprenditoriale ha visto un ritorno del ritmo di crescita delle
imprese ai livelli pre-crisi del 2007 (+0,75%). E' il profilo dell'
imprenditoria italiana, alla fine del 2015, come emerge dall'analisi dei dati
ufficiali sulla natalità e mortalità delle imprese, diffusi da
Unioncamere-InfoCamere. Se il bilancio del 2015 è stato positivo lo si deve in
particolar modo alle imprese di giovani, stranieri e donne: il saldo delle aziende
create da under 35 (+66.202 unità) supera nettamente l'intero saldo annuale
(+45.181). Va inoltre segnalato il contributo determinante delle imprese di
stranieri (+32.000 unità) e di quelle create da donne (+14.300). In crescita
società di capitali e cooperative mentre diminuiscono imprese individuali e
società di persone. Dal punto di vista dei settori, due terzi della crescita
del 2015 si concentra in tre soli comparti: commercio (+11.990 unità), turismo
(+11.263) e servizi alle imprese (+9.409). Ancora in campo negativo (seppure in
miglioramento rispetto al 2014), le costruzioni (-6.055 imprese), l'agricoltura
(-5.460) e le attività manifatturiere (-2.416).
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