“Questa legge non è
quella di cui il Paese ha bisogno: non crea lavoro aggiuntivo, non riduce le
disuguaglianze, non ripara quella vera e propria ingiustizia che è la legge
Fornero, non sblocca i contratti del lavoro pubblico”. Così all'indomani
dell'approvazione definitiva in Parlamento, il segretario confederale della
Cgil Danilo Barbi commenta la legge di Stabilità per il 2016.
“Nonostante alcuni limitati aggiustamenti che si sono
realizzati in Aula - prosegue Barbi - nelle politiche verso gli anziani, verso
il Mezzogiorno e a sostegno dei consumi culturali, non cambia il giudizio
generale della Cgil sulla legge di stabilità. Insisteremo affinché venga
realizzata una politica economica espansiva: ormai è chiaro che solo un aumento
degli investimenti pubblici può rilanciare quelli privati, senza di questi
l'economia del Paese non ripartità”.
Il dirigente sindacale sottolinea che dall'inizio della
crisi “abbiamo perso il 24% degli investimenti privati e questi, nell'ultimo
anno, con tutte le misure di decontribuzione, defiscalizzazione e riduzione dei
costi per le imprese, sono aumentati di un miserabile 0,2%”.
“La Cgil - conclude Barbi - ha aperto, insieme a Cisl e Uil,
una vertenza con il governo per modificare la legge Fornero e per un vero
contratto per i dipendenti pubblici, una vertenza che ci vedrà impegnati nel
prossimo anno”.
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