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martedì 1 dicembre 2015

Inail - Riforme, giustizia e sviluppo: una sfida su più fronti per sconfiggere l’asbesto

Inail, News del 30 novembre 2015

Nella giornata dell’Assemblea nazionale sull’amianto - promossa oggi a Roma, presso la sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, dalla Commissione infortuni sul lavoro del Senato, rappresentanti delle istituzioni concordi: per superare l’emergenza necessarie strategie di contrasto organiche, efficaci e risolutive

ROMA - Una sfida ancora aperta e che è possibile vincere soltanto operando in stretta sinergia e su più fronti – riforme, giustizia e sviluppo – per sviluppare strategie di contrasto organiche, efficaci e finalmente risolutive. Sta qui il senso più autentico emerso dall’Assemblea nazionale sull’amianto, organizzata e promossa oggi a Roma, presso la sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, dalla Commissione infortuni sul lavoro del Senato.

Fabbri: “Nel 2020 il picco massimo di malattie”.
Come emerge dai dati contenuti nell'ultimo Rapporto del Registro nazionale dei mesoteliomi (ReNaM), citati dal presidente dell'Inail, Massimo De Felice, e come ribadito nella sua relazione introduttiva dalla senatrice Camilla Fabbri, presidente della Commissione infortuni sul lavoro, quella dell’amianto “è una sfida ancora aperta” e i dati scientifici  “ci portano a prevedere per il 2020 il picco massimo di malattie a esso correlate. Il Testo unico che vogliamo proporre entro giugno si rende indispensabile nell’intricato quadro legislativo oggi esistente, con 400 norme – tra regionali e statali – spesso anche in contraddizione tra loro. Si tratterebbe di un intervento con finalità ricognitiva, ma anche costitutiva: con l’obiettivo, dunque, non solo di procedere a revisioni, qualora fosse opportuno, ma anche di inserire nuove proposte. Resta forte, inoltre, la volontà da parte mia di impegnami per poter vedere approvato il ddl sulle spese legali alle vittime e ai familiari dal vittime e sulla riconversione delle aree industriali dismesse”.

Renzi: “Chiudere una volta per tutte una ferita aperta”.
Non è mancato il massaggio di saluto del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. “L’impegno comune per realizzare politiche e interventi che consentano di chiudere, una volta per tutte, questa ferita aperta rappresentata dall’amianto è, e sarà, massimo”, ha scritto il premier, ricordando anche come “la decisione recente della Presidenza del Consiglio di costituirsi parte civile nel processo Eternit bis testimonia tutta la sensibilità e l’attenzione che muovono l’operato del governo in questa battaglia di civiltà e di giustizia”. Pur sottolineando i passi avanti compiuti sul cammino di liberazione del Paese dalla pesante eredità dell’amianto, Renzi ha riconosciuto che “molta strada è ancora da compiere insieme. Si tratta di un impegno etico e democratico, un dovere civile che mi vede coinvolto non solo come presidente del Consiglio, ma anche e soprattutto come cittadino”.

Grasso: “Urgente il completamento dell’attività di bonifica”.
A sottolineare come il completamento dell’attività di bonifica dell’amianto rappresenti un’emergenza per l’Italia è stato, invece, il presidente del Senato, Pietro Grasso. “Come attestano i dati presenti nel registro tumori sussistono ancora numerose occasioni di esposizione dei cittadini che a vario titolo vivono o lavorano in edifici o strutture in cui è presente tale sostanza – ha detto – Questo perché le attività di risanamento ambientale non sono state sistematiche e complete, e perché non esiste un obbligo generale di dismissione e smaltimento dei materiali contenenti amianto”.

Già realizzati alcuni importanti passi normativi.
Il percorso delle norme in materia, ha riconosciuto la seconda carica dello Stato, “è stato lungo, complicato, difficile, ma alcuni significativi passi avanti li possiamo finalmente dare per acquisiti, a partire dalla legge contro gli ecoreati, per la quale ci siamo tutti battuti sin dall’inizio della legislatura”. Ancora, con la legge di stabilità per il 2015, “le cifre a disposizione del Fondo per le vittime dell’amianto sono state estese, in via sperimentale e fino al 2017, ai malati di mesotelioma che abbiano contratto la patologia per esposizione familiare con lavoratori impiegati nella lavorazione dell’amianto o per esposizione ambientale comprovata. Nel dolore e nella sofferenza, anche questo rappresenta un passo in avanti”.

“Auspicabile una sollecita approvazione del collegato ambientale”.
Grasso ha ricordato anche gli ulteriori interventi previsti dal cosiddetto ‘collegato ambientale’, “che il Senato ha approvato lo scorso 4 novembre e ora è all’esame della Camera dei deputati. Il provvedimento, di cui è auspicabile una sollecita approvazione, introduce un credito d’imposta per coloro che effettuino, nell’anno 2016, interventi di bonifica dall’amianto su beni e strutture produttive e istituisce un Fondo destinato a interventi di bonifica di edifici pubblici contaminati da amianto – ha concluso il presidente del Senato – È il segno, finalmente, di una seria preoccupazione del Parlamento per l’attività di bonifica”.

Galletti: “Necessario definire una mappatura nazionale completa”.
La giornata di lavoro ha visto anche le testimonianze di tre ministri. “L’aggiornamento al 30 novembre 2015 fa rilevare oltre 44mila siti sparsi sul suolo nazionale – ha detto il responsabile del dicastero dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, in un messaggio inviato all’Assemblea – Si tratta di un dato parziale, visto che alcune Regioni non stanno provvedendo ad aggiornare la mappatura, in alcuni casi risalente a quasi sei anni fa. Si tratta di una criticità che è necessario superare al più presto”. Sono “migliaia le micro realtà sparse sul territorio che rappresentano un pericolo continuo per i cittadini”, ha aggiunto. Per risolvere questo problema occorre anche “un lavoro di semplificazione delle procedure, necessario a rendere gli interventi più rapidi e incisivi”. Per quel che riguarda le risorse da usare in questo sforzo “uno snodo fondamentale si è determinato con l’introduzione dei reati ambientali nel Codice penale – ha segnalato Galletti – epocale novità giuridica per il nostro Paese e strumento nuovo anche per il contrasto all’inquinamento da amianto”.

Orlando: “Il Testo unico per dare coerenza all’attuale assetto legislativo”.
“Partiamo da una situazione drammatica e il nostro obiettivo è dare coerenza all’attuale assetto legislativo e arrivare a un Testo unico, senza il quale è difficile dare una risposta in merito a fatti di gravità conclamata – ha affermato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che in merito al processo Eternit bis ha assicurato “la determinazione dello Stato ad andare fino in fondo senza concludere la vicenda, come successo anni fa, in maniera sbrigativa”. Orlando ha ricordato anche l’approvazione della legge sui reati ambientali, “una normativa che ha fatto fare un indubbio passo in avanti per avere misure e strumenti volti a difendere la salute e l’ambiente”.

Poletti: “Passare dalla fase dell’emergenza a quella dell’urgenza”.
“È necessario passare dalla fase dell’emergenza a quella dell’urgenza. Il problema dell’amianto va risolto nel tempo. Occorre riordinare la normativa per risolvere la frammentarietà degli interventi”. Questa la sollecitazione avanzata dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che ha auspicato un coordinamento tra i ministeri competenti per “individuare gli interventi da fare con maggiore efficienza ed efficacia delle risposte, così da poter anche misurare il risultato finale”.

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