Nella giornata dell’Assemblea nazionale sull’amianto -
promossa oggi a Roma, presso la sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, dalla
Commissione infortuni sul lavoro del Senato, rappresentanti delle istituzioni
concordi: per superare l’emergenza necessarie strategie di contrasto organiche,
efficaci e risolutive
ROMA - Una sfida ancora aperta e che è possibile vincere
soltanto operando in stretta sinergia e su più fronti – riforme, giustizia e
sviluppo – per sviluppare strategie di contrasto organiche, efficaci e
finalmente risolutive. Sta qui il senso più autentico emerso dall’Assemblea
nazionale sull’amianto, organizzata e promossa oggi a Roma, presso la sala
Zuccari di Palazzo Giustiniani, dalla Commissione infortuni sul lavoro del
Senato.
Fabbri: “Nel 2020 il
picco massimo di malattie”.
Come emerge dai dati contenuti nell'ultimo Rapporto del
Registro nazionale dei mesoteliomi (ReNaM), citati dal presidente dell'Inail,
Massimo De Felice, e come ribadito nella sua relazione introduttiva dalla
senatrice Camilla Fabbri, presidente della Commissione infortuni sul lavoro,
quella dell’amianto “è una sfida ancora aperta” e i dati scientifici “ci portano a prevedere per il 2020 il picco
massimo di malattie a esso correlate. Il Testo unico che vogliamo proporre
entro giugno si rende indispensabile nell’intricato quadro legislativo oggi
esistente, con 400 norme – tra regionali e statali – spesso anche in
contraddizione tra loro. Si tratterebbe di un intervento con finalità
ricognitiva, ma anche costitutiva: con l’obiettivo, dunque, non solo di
procedere a revisioni, qualora fosse opportuno, ma anche di inserire nuove
proposte. Resta forte, inoltre, la volontà da parte mia di impegnami per poter
vedere approvato il ddl sulle spese legali alle vittime e ai familiari dal
vittime e sulla riconversione delle aree industriali dismesse”.
Renzi: “Chiudere una
volta per tutte una ferita aperta”.
Non è mancato il massaggio di saluto del presidente del
Consiglio, Matteo Renzi. “L’impegno comune per realizzare politiche e
interventi che consentano di chiudere, una volta per tutte, questa ferita
aperta rappresentata dall’amianto è, e sarà, massimo”, ha scritto il premier,
ricordando anche come “la decisione recente della Presidenza del Consiglio di
costituirsi parte civile nel processo Eternit bis testimonia tutta la
sensibilità e l’attenzione che muovono l’operato del governo in questa battaglia
di civiltà e di giustizia”. Pur sottolineando i passi avanti compiuti sul
cammino di liberazione del Paese dalla pesante eredità dell’amianto, Renzi ha
riconosciuto che “molta strada è ancora da compiere insieme. Si tratta di un
impegno etico e democratico, un dovere civile che mi vede coinvolto non solo
come presidente del Consiglio, ma anche e soprattutto come cittadino”.
Grasso: “Urgente il
completamento dell’attività di bonifica”.
A sottolineare come il completamento dell’attività di
bonifica dell’amianto rappresenti un’emergenza per l’Italia è stato, invece, il
presidente del Senato, Pietro Grasso. “Come attestano i dati presenti nel
registro tumori sussistono ancora numerose occasioni di esposizione dei
cittadini che a vario titolo vivono o lavorano in edifici o strutture in cui è
presente tale sostanza – ha detto – Questo perché le attività di risanamento
ambientale non sono state sistematiche e complete, e perché non esiste un
obbligo generale di dismissione e smaltimento dei materiali contenenti
amianto”.
Già realizzati alcuni
importanti passi normativi.
Il percorso delle norme in materia, ha riconosciuto la
seconda carica dello Stato, “è stato lungo, complicato, difficile, ma alcuni
significativi passi avanti li possiamo finalmente dare per acquisiti, a partire
dalla legge contro gli ecoreati, per la quale ci siamo tutti battuti sin
dall’inizio della legislatura”. Ancora, con la legge di stabilità per il 2015,
“le cifre a disposizione del Fondo per le vittime dell’amianto sono state estese,
in via sperimentale e fino al 2017, ai malati di mesotelioma che abbiano
contratto la patologia per esposizione familiare con lavoratori impiegati nella
lavorazione dell’amianto o per esposizione ambientale comprovata. Nel dolore e
nella sofferenza, anche questo rappresenta un passo in avanti”.
“Auspicabile una
sollecita approvazione del collegato ambientale”.
Grasso ha ricordato anche gli ulteriori interventi previsti
dal cosiddetto ‘collegato ambientale’, “che il Senato ha approvato lo scorso 4
novembre e ora è all’esame della Camera dei deputati. Il provvedimento, di cui
è auspicabile una sollecita approvazione, introduce un credito d’imposta per
coloro che effettuino, nell’anno 2016, interventi di bonifica dall’amianto su
beni e strutture produttive e istituisce un Fondo destinato a interventi di
bonifica di edifici pubblici contaminati da amianto – ha concluso il presidente
del Senato – È il segno, finalmente, di una seria preoccupazione del Parlamento
per l’attività di bonifica”.
Galletti: “Necessario
definire una mappatura nazionale completa”.
La giornata di lavoro ha visto anche le testimonianze di tre
ministri. “L’aggiornamento al 30 novembre 2015 fa rilevare oltre 44mila siti
sparsi sul suolo nazionale – ha detto il responsabile del dicastero
dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, in un messaggio inviato all’Assemblea – Si
tratta di un dato parziale, visto che alcune Regioni non stanno provvedendo ad
aggiornare la mappatura, in alcuni casi risalente a quasi sei anni fa. Si
tratta di una criticità che è necessario superare al più presto”. Sono
“migliaia le micro realtà sparse sul territorio che rappresentano un pericolo
continuo per i cittadini”, ha aggiunto. Per risolvere questo problema occorre
anche “un lavoro di semplificazione delle procedure, necessario a rendere gli
interventi più rapidi e incisivi”. Per quel che riguarda le risorse da usare in
questo sforzo “uno snodo fondamentale si è determinato con l’introduzione dei
reati ambientali nel Codice penale – ha segnalato Galletti – epocale novità
giuridica per il nostro Paese e strumento nuovo anche per il contrasto
all’inquinamento da amianto”.
Orlando: “Il Testo
unico per dare coerenza all’attuale assetto legislativo”.
“Partiamo da una situazione drammatica e il nostro obiettivo
è dare coerenza all’attuale assetto legislativo e arrivare a un Testo unico,
senza il quale è difficile dare una risposta in merito a fatti di gravità
conclamata – ha affermato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che in
merito al processo Eternit bis ha assicurato “la determinazione dello Stato ad
andare fino in fondo senza concludere la vicenda, come successo anni fa, in
maniera sbrigativa”. Orlando ha ricordato anche l’approvazione della legge sui
reati ambientali, “una normativa che ha fatto fare un indubbio passo in avanti
per avere misure e strumenti volti a difendere la salute e l’ambiente”.
Poletti: “Passare
dalla fase dell’emergenza a quella dell’urgenza”.
“È necessario passare dalla fase dell’emergenza a quella
dell’urgenza. Il problema dell’amianto va risolto nel tempo. Occorre riordinare
la normativa per risolvere la frammentarietà degli interventi”. Questa la
sollecitazione avanzata dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che ha
auspicato un coordinamento tra i ministeri competenti per “individuare gli
interventi da fare con maggiore efficienza ed efficacia delle risposte, così da
poter anche misurare il risultato finale”.
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