Vignette e musiche alla base del cortometraggio di
Martignoni, Guerrieri e Sarzi Amadè che per il secondo anno consecutivo hanno
conquistato la giuria del premio nazionale “Marco Fabio Sartori”. Gli autori:
“Sbagliato partire sempre dagli incidenti. Dimostriamo i risultati positivi
della prevenzione”
ROMA – La precisione di un orologiaio e la creatività di un
fumettista a confronto. Ambienti diversi che scandiscono una narrazione
intelligente, creativa e che consegna allo spettatore un messaggio importante:
durante lo svolgimento del proprio lavoro mai abbassare la guardia. Sono questi
i luoghi – insieme a un cantiere edile immaginato e realizzato su carta – a
fare da sfondo a “L’attimo sicuro”, il cortometraggio vincitore della quarta
edizione del premio nazionale “Marco Fabio Sartori”, promosso in memoria del
presidente dell’Inail prematuramente scomparso nel 2011 e organizzato dalla
direzione regionale Lombardia dell’Istituto e dall’Organismo paritetico della
Provincia di Varese, in collaborazione con l’istituto cinematografico
“Michelangelo Antonioni”.
Il fumetto per
raccontare la realtà.
Vincitori per il secondo anno consecutivo, i tre autori –
Giorgio Martignoni, Giulio Guerrieri e Mauro Sarzi Amadè – sono ritornati a
misurarsi con la macchina da presa, introducendo un nuovo elemento nei loro
video: il fumetto animato. Un linguaggio divertente e immediato, quello del
cartoon, che in pochi secondi permette di passare dalla dimensione reale – un
laboratorio di orologeria e uno studio grafico – alla vignetta, raccontando in
una sequenza di immagini in movimento la sicurezza sui ponteggi e l’importanza
dell’ancoraggio. Sollecitato dai suoi colleghi per la pausa pranzo, il
protagonista del fumetto, infatti, si stacca dal suo gancio prima di terminare
il lavoro, rischiando di cadere dall’alto. Ed è in quell’attimo che si rende
conto del pericolo sventato.
Guerrieri: “Basta un
attimo perché la tua vita possa cambiare”.
“Volevamo raccontare in maniera diversa la sicurezza sui
luoghi di lavoro - spiega Giulio Guerrieri – E specialmente illustrarla in una
chiave positiva e anche un po’ simpatica. E questo solo il fumetto poteva
permetterci di farlo. Abbiamo dato voce a un personaggio animato che alla fine
del corto ripete ai colleghi la lezione imparata e l’importanza di non staccare
mai durante il lavoro. Insomma uno dei messaggi che volevamo far passare è che
a volte basta un attimo per pensare sia in negativo che in positivo. Può
bastare un attimo per scivolare e cadere e un attimo per riflettere sulle
conseguenze delle proprie azioni”.
Musica e immagini al
posto delle parole.
Nessuno dei protagonisti del cortometraggio, però, ha una
voce propria. “Abbiamo sostituito la musica alle parole – aggiunge Guerrieri -
Una musica cadenzata per sottolineare la precisione dell’orologiaio e la sua
distrazione, con la caduta della cassa dell’orologio sul pavimento, e un’altra
più armonica per esprimere la creatività del fumettista ed entrare noi stessi
all’interno delle sue vignette. Solo all’ultimo è come se le due musiche si
fondessero insieme per sottolineare l’incidente evitato”.
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