L'indice del clima di fiducia dei consumatori, espresso in
base 2010=100, aumenta a novembre 2015 a 118,4 da 117,0 del mese precedente.
L'indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat
economic sentiment indicator) in base 2010=100, mostra una sostanziale
stazionarietà (107,1, da 107,0 di ottobre).
Gli indicatori prodotti risentono solo in minima parte dei
fatti eccezionalmente gravi avvenuti intorno alla metà del mese, in quanto il
periodo di rilevazione dei dati è concentrato nei primi 15 giorni.
Tutte le stime delle componenti del clima di fiducia dei
consumatori aumentano, con un incremento maggiore per quella economica (a 158,3
da 153,3) e più contenuto per quella personale (a 105,0 da 103,9), per quella
corrente (a 111,6 da 109,3) e per quella futura (a 128,0 da 127,2).
Migliorano le stime sia dei giudizi sia delle attese
sull'attuale situazione economica del Paese (a -20 da -31 e a 31 da 28, i
rispettivi saldi). I giudizi sui prezzi nei passati 12 mesi restano al livello
di ottobre (a -19). Quanto alle attese sui prezzi nei prossimi 12 mesi, il
saldo passa a -20 da -23. Diminuiscono le attese di disoccupazione (a -8 da
-3).
Riguardo le imprese, il clima di fiducia cresce nelle
costruzioni (a 121,4 da 119,8) e, più lievemente, nei servizi di mercato (a
113,7 da 113,1), mentre scende nella manifattura (a 104,6 da 105,7) e nel
commercio al dettaglio (a 115,0 da 116,3).
Nelle imprese manifatturiere peggiorano sia i giudizi sugli
ordini (a -11 da -10 il saldo) sia le attese sulla produzione (a 13 da 14),
mentre i giudizi sulle scorte rimangono stabili (a 3). Nelle costruzioni
migliorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -29 da -35, il
saldo) ma peggiorano le attese sull'occupazione (a -11 da -7).
Nei servizi di mercato crescono le attese sugli ordini, (a 9
da 4), ma si contraggono i giudizi sugli ordini (a 4 da 7) e restano stabili (a
27) le attese sull'andamento generale dell'economia. Nel commercio al dettaglio
migliorano i giudizi sulle vendite correnti (a 32 da 24) e peggiorano
sensibilmente le attese sulle vendite future (a 24 da 40); in ulteriore
decumulo sono giudicate le scorte di magazzino (a 3 da 7).
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Prossima diffusione: 29 dicembre 2015
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