Nel corso della prima udienza filtro davanti al giudice
Elena Stoppani, è stata respinta la richiesta delle difese di escludere alcune
delle parti civili. Dall’11 gennaio il procedimento, che vede imputati a vario
titolo 17 ex manager per omicidio colposo e lesioni colpose, proseguirà nelle
aule del liceo musicale
IVREA - Si è aperto ieri a Ivrea il processo che vede
imputati 17 ex manager della Olivetti, ai vertici della storica azienda
eporediese tra gli anni Settanta e gli anni Novanta, tra cui Carlo De
Benedetti, il fratello Franco, Camillo Olivetti e l’ex ministro Corrado
Passera. Tutti sono chiamati a rispondere a vario titolo dei reati di omicidio
colposo e lesioni colpose per una serie di morti e malattie avvenute tra gli
operai che secondo l’accusa, sostenuta dalla pm Laura Longo, sarebbero state
causate dalla presenza di fibre di amianto negli stabilimenti.
Dal prossimo anno
un’udienza alla settimana.
Prima di aggiornare l’udienza al prossimo 11 gennaio, quando
il processo riprenderà a cadenza settimanale nelle aule del liceo musicale, più
capienti rispetto al nuovo palazzo di giustizia di Ivrea, il giudice Elena Stoppani
ha respinto la richiesta avanzata dalle difese di escludere dal procedimento
alcune delle parti civili, tra cui figurano i familiari delle vittime, il
Comune di Ivrea, la Città metropolitana di Torino, un gruppo di Comuni,
l’Inail, le associazioni Anmil e Afeva, e i sindacati Fiom e Fim.
Le posizioni di 11
indagati già stralciate dal gup.
Alla ripresa del processo, all’elenco degli imputati
dovrebbe aggiungersi il nome di Silvio Preve, responsabile del servizio
centrale di sorveglianza e della direzione sicurezza industriale dell’Olivetti
tra il 1981 e il 1998, che è stato rinviato a giudizio in un procedimento
separato per un problema di incompatibilità del giudice dell’udienza
preliminare nei suoi confronti. Il gup Cecilia Marino aveva invece già
stralciato le posizioni di 11 indagati su 28, tra cui i figli di Carlo De
Benedetti, Marco e Rodolfo, perché avrebbero ricoperto incarichi nell’ambito
dell’azienda che non davano loro poteri effettivi.
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