Dopo 54 mesi di crisi ininterrotta il settore delle
costruzioni registra un’inversione di tendenza: sono tornati i segni positivi
per la produzione, che a settembre 2015 mostra una crescita dello 0,4%, e per
l’occupazione che al secondo trimestre 2015 fa rilevare un aumento del 2,3%,
pari a 34.000 occupati in più nell’ultimo anno.
I primi tenui segnali
di ‘risveglio’ del settore delle costruzioni emergono da una rilevazione di
Confartigianato.
La crescita
dell’occupazione arriva dopo quasi 5 anni di gravi difficoltà che hanno
provocato la perdita di 378.000 addetti. Gli aumenti più marcati di occupati,
pari al +3% nell’ultimo anno, si registrano nelle regioni del Nord e nel
Mezzogiorno. Rimane critica, invece, la situazione del mercato del lavoro nel
Centro, dove l’occupazione in edilizia fa segnare La contrazione di un
ulteriore 0,3%.
Segnale positivo arriva
anche dalla filiera manifatturiera di 20 settori che forniscono prodotti per
l’edilizia dove la produzione a settembre cresce del 4,6%, anche se persiste un
calo del 3,2% nel totale dei primi 9 mesi del 2015.
Ma insieme a queste
indicazioni, Confartigianato mette in evidenza una forte diminuzione della
spesa in opere pubbliche (fabbricati, strade e altre opere del genio civile,
quali porti, condotte, opere per la difesa del suolo, linee ferroviarie, ecc):
nella media del quinquennio 2010-2014 è stata pari a 24.762 milioni, vale a
dire 5.092 milioni in meno (-17,1%) rispetto alla media dei 29.854 milioni tra
il 2005 e il 2009. Nel 2014 gli investimenti delle Amministrazioni pubbliche in
costruzioni sono crollati a 20.864 milioni.
La strada per il
recupero è lunga e impervia: basti dire che i livelli di produzione delle
costruzioni di settembre 2015 sono inferiori del 28,9% rispetto a quelli dello
stesso mese del 2011 e addirittura inferiori del 41,8% rispetto ai massimi di
settembre 2007.
“La spinta per uscire dal tunnel della crisi – sottolinea
Cesare Fumagalli, Segretario Generale di Confartigianato – può arrivare su due
fronti. Da un lato con i bonus per le ristrutturazioni edili e la
riqualificazione energetica degli edifici previsti dal Governo nella Legge di
Stabilità che consentono di raggiungere più obiettivi: rilancio delle imprese
delle costruzioni, riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio ed
efficientamento energetico e difesa dell’ambiente, emersione di attività irregolari.
Il secondo fattore di stimolo per il settore delle costruzioni è rappresentato
dalla riforma del Codice degli appalti approvata dalla Camera il 17 novembre.
La riforma recepisce le sollecitazioni di Confartigianato per valorizzare il
ruolo delle micro e piccole imprese, contribuire a risolvere il grave problema
dei ritardi di pagamento, semplificare le norme sulla materia, garantire
trasparenza nella filiera degli appalti. Confidiamo – conclude Fumagalli –
nella rapida e definitiva approvazione della riforma da parte del Senato e ci
auguriamo che i decreti di attuazione tengano nel debito conto tutti i criteri
introdotti dal Parlamento”.
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