Lettera aperta ai leader politici mondiali: “Da
rendicontazione di sostenibilità e reporting integrato risposte efficaci a
problematiche ambientali”
Roma, 25 novembre 2015 – Un accordo che fornisca un chiaro
segnale della volontà di perseguire un futuro sostenibile, con bassi livelli di
consumo di combustibili fossili e la messa a punto di azioni governative che
riducano l’incertezza e permettano agli investitori, alle imprese e agli altri
stakeholder di assumere decisioni consapevoli e coerenti con questo obiettivo.
Sono le richieste avanzate dei commercialisti di tutto il mondo in una lettera
aperta inviata ai leader politici mondiali in vista della XXI Conferenza delle
Parti (COP 21) delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, in programma a
Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre.
La lettera è firmata dai presidenti e dai CEO dei maggiori
istituti mondiali della professione, rappresentativi di oltre un milione di
professionisti, tra cui Gerardo Longobardi, presidente dei commercialisti
italiani.
Da parte loro, gli istituti della professione e in
particolare i membri dell’Accounting Bodies Network (ABN) dell’Accounting for
Sustainability (A4S), sono già impegnati in una serie di iniziative per
fronteggiare il cambiamento climatico. Iniziative, spiegano nella lettera,
attraverso le quale la professione intende dotare i professionisti di
conoscenze e sollecitarne comportamenti funzionali alle proprie organizzazioni
nel fornire risposte alle problematiche ambientali e al cambiamento climatico,
includendo tali competenze nello sviluppo e nella formazione professionale.
Intento delle organizzazioni professionali è anche quello di informare i propri
iscritti sulle implicazioni dei temi ambientali e del cambiamento climatico e
su come alcuni strumenti, quali, ad esempio, la rendicontazione di
sostenibilità e il reporting integrato, possano favorire risposte efficaci a
problematiche connesse ai temi ambientali.
La conferenza in programma a Parigi “offre alla professione
un’occasione importante - è scritto nella lettera - per pensare a iniziative
tese alla tutela della nostra economia, del nostro ambiente e della nostra
società. La nostra professione gioca un ruolo critico nell’aiutare le
organizzazione a rispondere ai rischi e agli impatti ambientali nell’ottica
della creazione di valore nel medio e lungo periodo, anche misurandone i
progressi in termini non solo economico-finanziari ma di impatti sociali e ambientali,
fattori orami imprescindibili nella gestione di qualsiasi tipologia di
organizzazione”.
Nessun commento:
Posta un commento