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domenica 4 ottobre 2015

Ministero del Lavoro - "Il tempo delle donne è adesso"

Ministero del Lavoro, Comunicato Stampa del 1° ottobre 2015

Dichiarazione Sottosegretaria Teresa Bellanova

"Il tempo delle donne è adesso, perché è adesso che si gioca la partita del futuro.

Dimissioni in bianco, conciliazione, servizi pubblici di qualità per sostenere il lavoro femminile, telelavoro: tutte le misure che abbiamo attivato hanno come riferimento quello di migliorare e incrementare la presenza delle donne nel mercato del lavoro e soprattutto rendere possibile coniugare scelte di vita e occupazione. Per sostenere il diritto alla maternità al lavoro, ma anche perché, soprattutto nelle nuove generazioni, emerge un sempre maggiore desiderio da parte dei padri di intervenire attivamente nella gestione dei figli. E' un punto dirimente: la conciliazione non sostiene solo le donne ma la coppia e la relazione con i figli. E, in alcuni casi, può aiutare a impedire conflitti di genere. La conciliazione che abbiamo a cuore genera qualità e buone relazioni".

Così la Sottosegretaria al Lavoro Teresa Bellanova, a margine dell'incontro promosso oggi dal Corsera a Milano sul tema "Leggi&lavoro. Troppa maternità e poca maternità (ci) fanno male"

"Abbiamo potenziato e rivoluzionato le misure per il lavoro femminile e la conciliazione: lotta alle dimissioni in bianco, congedi parentali, voucher nido e babysitter. Misure concrete, strutturali, finanziate adeguatamente. Con il Governo Renzi siamo riusciti a farlo.

Facilitare l'ingresso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro significa un patto per una qualità del presente e del futuro che stringiamo con tutti coloro che hanno a cuore la qualità della crescita e del lavoro, che si riverbera, immancabilmente e inevitabilmente, nelle città e nei territori.

Tra gli obiettivi di questo nuovo patto tra il Governo e le imprese abbiamo messo in primo piano il riequilibrio rispetto alla media europea dell'occupazione femminile, anche attraverso le norme sulla conciliazione contenute nella Riforma del Lavoro, che introduce nuovi istituti o riscrive quelli vecchi, e che pensa la complementarietà genitoriale come un valore aggiunto da sostenere e anzi da incoraggiare, anche per il suo riflesso positivo sui conflitti di genere".

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