Ercolano – 28 settembre
"Donne e mercato del lavoro. Un nuovo patto per il Sud
per il Paese"
Dichiarazione Sottosegretaria Teresa Bellanova
"Discutere di donne e mercato del lavoro ad Ercolano,
mentre contemporaneamente la città si candida a Capitale europea della cultura
per il prossimo anno, è un esercizio appassionante e affascinante perché
tocchiamo con mano quanta voglia di futuro e di nuova qualità ci sia nel nostro
paese e soprattutto nel Sud.
Facilitare l'ingresso e la permanenza delle donne nel
mercato del lavoro significa un patto per una qualità del presente e del futuro
che stringiamo con tutti coloro che hanno a cuore la qualità della crescita e
del lavoro.
Questo per noi è un pezzo rilevantissimo della politica per
il lavoro messa in campo con la Riforma. E' innovazione. Non beneficenza,
perché le donne italiane – istruite, competenti, altamente qualificate, come
tutte le statistiche dimostrano – non ne hanno alcun bisogno. Facilitare il loro
ingresso e la loro permanenza nel mercato del lavoro significa aumentare il
Pil, generare nuove opportunità di occupazione nell'ambito dei servizi,
addirittura contribuire a far crescere il tasso di natalità.
E' con questo spirito che consideriamo le donne al centro
dell'azione politica".
Così la Sottosegretaria al Lavoro Teresa Bellanova, a
margine della Festa regionale del PD Campania, a Ercolano.
"Abbiamo potenziato e rivoluzionato le misure per il
lavoro femminile e la conciliazione – lotta alle dimissioni in bianco, congedi
parentali, telelavoro. Misure concrete, strutturali, finanziate adeguatamente.
Penso, solo per citarne una, alla promozione della conciliazione tra lavoro e
vita privata finanziata nel triennio 2016-2018 con il 10% del Fondo per il
finanziamento di sgravi contributivi per incentivare la contrattazione di
secondo livello. Funzionerà al meglio se aziende e sindacati sapranno
adeguatamente utilizzarla, consapevoli della sua rilevanza. Circa 38 milioni
nel 2016 e 36 milioni nel 2017: anche così si volta radicalmente pagina.
Donne e Mezzogiorno condividono un destino comune: se la
crisi colpisce, ne pagano lo scotto quanto e più degli altri. Se crescono
cresce tutto il Paese, in termini di ricchezza, di capitale umano, di sviluppo
complessivo. Per questo motivo, con un impegno senza precedenti, a meno di due
anni dalla partenza del nuovo ciclo dei Fondi strutturali, già 46 dei 50
programmi della programmazione 2014-2020 sono stati approvati e il Parlamento
ha già approvato alcuni degli obiettivi del Fondo Sviluppo e Coesione che, ad
oggi, ha una dotazione di 43 miliardi 848 milioni.
Il nostro Paese, e in particolare il Mezzogiorno, hanno già
a disposizione le risorse necessarie a programmare. E' il momento di avere lo
sguardo lungo, verso i prossimi 5, 10, 20 anni. Una sfida impegnativa, dalla
quale nessuno può tirarsi fuori".
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