Il responsabile economia del Pd: "Le parti sociali
discutano e trovino una sintesi. Altrimenti saremo noi a fare il passo".
Intanto sulla questione del rinnovo del contratto con Federdistribuzione il
segretario Uiltucs, Brunetto Boco precisa: "La sentenza del tribunale di
Torino fa riferimento all'unico contratto in vigore, quello stipulato con
Confcommercio".
La questione legata ai rinnovi dei contratti collettivi si
arricchisce di nuovi capitoli e vede anche l'ingresso del governo. Filippo
Taddei, responsabile economia del Pd, sul Corriere della Sera dichiara:
"Contratti, intesa a breve o interverrà il governo". "Non si
decide sulla base di una singola riunione. Certo – ha precisato Taddei - il
primo segnale non è stato positivo ma sono ancora fiducioso. Di sicuro il
governo non aspetterà in eterno". "Adesso siamo concentrati sulla
legge di Stabilità, che terminerà il suo percorso parlamentare a fine anno. Una
volta chiuso quel capitolo riporteremo l'attenzione sui contratti. Spero che
nel frattempo le parti sociali abbiano trovato il modo di discutere e il
coraggio di trovare una sintesi. Altrimenti saremo noi a fare il passo".
Per ciò che riguarda nello specifico la vicenda del contratto nella Gdo,
riannodiamo i fili della questione: a settembre gli esecutivi nazionali di
Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs, hanno proclamato due giornate di
sciopero nazionale nel settore della grande distribuzione per il 7 novembre e
per il 19 dicembre prossimi, demandando alle strutture regionali
l'organizzazione di ulteriori iniziative di mobilitazione. "Il ricorso
allo sciopero -si legge nella nota dei sindacati- si è reso necessario per dare
un segnale forte e compatto a Federdistribuzione, dopo oltre venti mesi di
vertenza per il rinnovo del contratto collettivo del settore. La Uiltucs, a sua
volta, dopo la pronuncia favorevole del Tribunale di Torino, moltiplicherà i
ricorsi ai Tribunali italiani per ottenere il riconoscimento degli aumenti
salariali stabiliti dal contratto collettivo rinnovato con Confcommercio anche
per i lavoratori delle imprese aderenti a Federdistribuzione". In
un'intervista rilasciata a Italia Oggi il segretario generale della Uiltucs,
Brunetto Boco sottolinea che "di fronte all'atteggiamento di arroganza e
di chiusura di Federdistribuzione, non solo verso i lavoratori ma verso la
ripresa del paese, non potevamo e non possiamo stare fermi". "Un
sindacato che abbia davvero a cuore i diritti dei lavoratori non può rimanere
inerte in attesa che la controparte sia disponibile a fare accordi. Per questo,
come Uiltucs, ci siamo rivolti alla magistratura e abbiamo avuto ragione: il
tribunale di Torino, ma è solo l'inizio, ha condannato diverse imprese aderenti
a quell'associazione a riconoscere gli stessi aumenti retributivi previsti dal
contratto collettivo firmato in primavera con Confcommercio". "Noi
siamo stati pronti e presenti a tutti i tavoli negoziali con
Federdistribuzione. E non vogliamo altro – ha aggiunto Boco - che chiudere il
prima possibile questa trattativa. Nello stesso tempo, però, non possiamo
accettare che migliaia di lavoratori restino al palo solo perché la controparte
non è disponibile a trovare anche il più ragionevole dei compromessi e, anzi,
punta tutto, nelle rivendicazioni avanzate, alla riduzione del salario".
"Una situazione di questo tipo ci ha spinto in due direzioni. Una è quella
tipica della proclamazione di due giorni di sciopero. L'altra, più inedita, è
quella del ricorso alla magistratura per chiedere l'applicazione anche ai
lavoratori di questo settore di quegli aumenti salariali che i lavoratori delle
aziende aderenti a Confcommercio già trovano in busta paga da qualche mese,
perché è irrazionale oltre che ingiusta la divaricazione esistente. I tribunali
ci stanno dando ragione e hanno emesso diversi decreti ingiuntivi per il
pagamento di quanto dovuto". E a
Federdistribuzione che sostiene che farà opposizione ai decreti e che comunque
il contratto di riferimento non è quello di Confcommercio, Boco risponde secco:
"Facessero tutte le opposizioni che vogliono e che la legge permette loro
di fare. Certo è che i decreti ingiuntivi vanno eseguiti e che i giudici nello
stabilire i livelli di aumento hanno fatto riferimento all'unico contratto in
vigore, che è quello stipulato con Confcommercio. E quello il parametro adottato.
Il resto sono chiacchiere per giustificare una sconfitta giudiziaria pesante.
Anzi, a questo riguardo sarebbe opportuno per loro che le aziende di
Federdistribuzione riflettessero sul fatto che, anche a fini contributivi,
stanno pagando stipendi basati su minimi non più validi". Nella vicenda,
come detto, è intervenuto anche il governo: Filippo Taddei, responsabile
economia del Pd, sul Corriere della Sera divchiara: "Contratti, intesa a
breve o interverrà il governo". "Non si decide sulla base di una singola
riunione. Certo – ha precisato Taddei - il primo segnale non è stato positivo
ma sono ancora fiducioso. Di sicuro il governo non aspetterà in eterno".
"Adesso siamo concentrati sulla legge di Stabilità, che terminerà il suo
percorso parlamentare a fine anno. Una volta chiuso quel capitolo riporteremo
l'attenzione sui contratti. Spero che nel frattempo le parti sociali abbiano
trovato il modo di discutere e il coraggio di trovare una sintesi. Altrimenti
saremo noi a fare il passo".
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