Le mamme lavoratrici possono fare domanda per ottenere, al
termine del congedo di maternità ed entro gli 11 mesi successivi, in
alternativa al congedo parentale, voucher per l’acquisto di servizi di baby
sitting, ovvero un contributo per le spese dell’asilo, per un massimo di 6
mesi.
I voucher INPS sono un’agevolazione che lo Stato riconosce
alle neomamme lavoratrici dipendenti pubbliche e private, lavoratrici iscritte
alla gestione separata INPS e libere professioniste non iscritte ad altra forma
previdenziale obbligatoria e non pensionate.
In caso di più figli, è possibile presentare una domanda per
ciascun figlio, purché la lavoratrice rientri nelle categorie sopracitate e
possieda i requisiti d’accesso.
I voucher per l’acquisto di servizi di baby sitting vengono
erogati attraverso il sistema dei buoni lavoro del valore di 600 euro al mese
per un massimo di 6 mesi. Tali buoni devono essere ritirati dalla mamma
lavoratrice presso la sede provinciale INPS territorialmente competente e può
decidere se ritirare interamente i voucher che le spettano, oppure scegliere di
ritirarli a cadenza mensile. In entrambi in casi deve effettuare, prima
dell’inizio della prestazione, la comunicazione preventiva di inizio prestazione,
indicando oltre al proprio codice fiscale, quello della prestatrice, il luogo
di svolgimento della prestazione e le date di inizio e fine dell’attività
lavorativa. Il contributo economico di 600 euro per l’asilo nido pubblico o
privato, invece, viene erogato mediante il pagamento diretto della struttura
scolastica scelta dalla madre, previo rilascio da parte dell’asilo della
documentazione attestante la frequenza del bambino alla struttura stessa.
Il beneficio si deve richiedere all’INPS esclusivamente
tramite procedura on line accedendo direttamente tramite PIN dispositivo, o
tramite gli intermediari abilitati (esempio Consulenti del lavoro).
Nella domanda dovranno essere inserite le informazioni
riguardanti il tipo di beneficio al quale s’intende accedere, il periodo di
fruizione del beneficio (specificando il numero di mesi), la dichiarazione di
rinuncia alla fruizione del corrispondente numero di mesi di congedo parentale
e la dichiarazione di presentazione di ISEE conforme alla vigente normativa.
L’INPS provvederà ad avvisare il datore di lavoro della
neomamma della proporzionale riduzione del periodo di congedo parentale
conseguente alla concessione del contributo.
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