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martedì 1 settembre 2015

Dati Istat luglio e secondo trimestre 2015: Poletti, i numeri del lavoro confermano l'avvio della ripresa economica

Ministero del Lavoro, Comunicato Stampa del 1° settembre 2015  

Stiamo andando nella direzione giusta; ora dobbiamo accelerare

Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, ha rilasciato il seguente commento sui dati Istat relativi ad occupati e disoccupati di luglio e del secondo trimestre 2015:

"I dati diffusi oggi dall'Istat indicano che i numeri del lavoro confermano l'avvio della ripresa economica certificato da indici come l'incremento del PIl, la riduzione dell'utilizzo della cassa integrazione e la crescita della fiducia dei consumatori. Questa valutazione si basa anche sull'aggiornamento, effettuato sistematicamente dall'Istat, dei dati dei mesi precedenti, con variazioni costantemente positive (ad esempio, a giugno, si passa da un calo precedentemente comunicato di 22.000 occupati ad un incremento di 14.000).

L'importanza di questi dati va considerata, in particolare, nella dimensione di lungo periodo. Su base annua, infatti, gli occupati aumentano di 235.000 unità, i disoccupati sono 217.000 in meno e le persone inattive calano di 87.000 unità. Conforta, inoltre, la diminuzione del numero dei giovani disoccupati, che pure rimane molto elevato e che richiede di fare tutti gli sforzi per migliorare la situazione.

Agli elementi positivi sul piano quantitativo si affianca, peraltro, la conferma del dato, già emerso dalle comunicazioni amministrative del Ministero e dell'Inps, di un sistematico miglioramento della qualità del lavoro dipendente, per il quale l'Istat certifica l'aumento, in misura sostenuta, del numero dei lavoratori a tempo indeterminato e a tempo pieno, insieme con la riduzione della precarietà.

È ormai dimostrato che, alla fine di una lunga e durissima crisi, gli elementi di cambiamento si verificano nel tempo e in maniera non sempre lineare. L'obiettivo della riforma del mercato del lavoro è di rendere stabile e permanente il miglioramento sia della quantità sia della qualità dei posti di lavoro. I dati di oggi ci dicono che stiamo andando nella direzione giusta: ora dobbiamo accelerare".

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