Confesercenti: famiglie e imprese credono nella ripresa,
Governo premi la fiducia. Puntare sulle nuove imprese per favorire recupero
occupazione
Migliora la fiducia di imprese e consumatori a settembre. In
base ai dati Istat, l’indice del clima di fiducia dei consumatori aumenta a
112,7 da 109,3 di agosto. Mentre l’indice composito del clima di fiducia delle
imprese (Iesi), sale a 106,2 da 103,9 e mostra progressi in tutti i settori. La
fiducia dei consumatori raggiunge a settembre il livello più alto da oltre 13
anni, 112,7 punti, rileva l’Istituto. Per trovare un dato maggiore bisogna
tornare a marzo 2002 (114,4). Tutte le stime delle componenti della fiducia
sono in progresso a partire da quella economica (a 143,2 da 133,1 di agosto) ma
anche quella personale, corrente e futura.
Nel settore manifatturiero, l’indice sale a 104,2 da 102,7,
in quello delle costruzioni a 123,3 da 119,5, in quello dei servizi di mercato
a 112,2 da 110,0 e in quello del commercio al dettaglio (a 108,8 da 107,8). Più
in dettaglio, nelle imprese manifatturiere migliorano sia i giudizi sugli
ordini sia le attese sulla produzione, mentre i giudizi sulle scorte rimangono
stabili. Quanto alle costruzioni, migliorano sia i giudizi sugli ordini o piani
di costruzione sia le attese sull’occupazione. Nelle imprese dei servizi sono
in progresso i giudizi e le attese sugli ordini ma non le attese sull’andamento
generale dell’economia. Infine, nel commercio al dettaglio, migliorano i
giudizi sulle vendite correnti, mentre peggiorano le attese sulle vendite
future e sono giudicate in diminuzione le giacenze di magazzino.
“Le imprese e le famiglie italiane hanno decisamente
percepito l’inversione di tendenza e confermano di credere nella ripresa. I
dati mostrano a settembre un netto miglioramento del clima di fiducia nel Paese
– per i consumatori tornato a addirittura a livelli pre-crisi – che darà
maggior forza alla ripartenza dell’economia”. Così Confesercenti sui dati Istat
sulla fiducia di consumatori e imprese a settembre.
Particolarmente positivo è il dato dei consumatori, anche se
le rilevazioni – presumibilmente – ancora non incorporano gli effetti del
recente scandalo emissioni che ha coinvolto diverse case automobilistiche
europee. Le famiglie cominciano comunque a intravedere gli spiragli della
ripresa, come dimostrato dal miglioramento considerevole della componente del clima
di fiducia relativo alla situazione economica generale dell’Italia.
C’è da notare, però, che il giudizio sulla situazione della
propria famiglia, pur rimanendo in campo positivo, non mostra incrementi di
particolare rilievo. Si rileva maggiore fiducia anche per quanto riguarda le
attese sulla disoccupazione, che però rimane ancora una delle preoccupazioni
principali delle famiglie italiane. Sempre ottimiste, ma più prudenti, le
imprese. In particolare quelle che operano sul mercato interno come le imprese
del commercio al dettaglio, che
registrano un lieve peggioramento per le attese future delle vendite: segnale
che l’incremento di fiducia dei consumatori deve ancora tramutarsi in un
equivalente aumento della spesa.
Complessivamente, comunque, l’accelerazione di settembre
conferma la ripartenza ed un generale consenso sulle misure messe in campo e
anche su quelle annunciate dal Governo. Adesso, però, la fiducia va premiata.
In primo luogo accelerando sulla revisione della previdenza, favorendo la flessibilità
in uscita e le staffette generazionali; ma anche proseguendo con il piano di
intervento predisposto per le imprese nel mezzogiorno. Su tutto, serve una
politica economica di sostegno alle nuove imprese: l’unica strada per garantire
un recupero rapido dei livelli occupazionali.
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