Tagli fiscali, clausola di flessibilità sugli investimenti e
"bonus" lavoro le tre vie pensate dal Governo per il rilancio del
Mezzogiorno. I tecnici di Palazzo Chigi stanno ipotizzando di anticipare al
2016 una riduzione dell'Ires dal 27,5% al 20% per le piccole e medie imprese
del Sud-Italia, legando l'utilizzo del beneficio ad investimenti, in modo da
avere parere positivo dall'Unione Europea. Per il taglio in questione, però,
servirebbero dai 300 ai 400 milioni di euro. Un'altra ipotesi che potrebbe
favorire la ripresa è la clausola di flessibilità sugli investimenti, da cui
potrebbero giungere fino a 3 miliardi impiegabili nel Mezzogiorno per opere da
mettere in cantiere subito, ma anche per coprire gli eventuali sconti fiscali.
In cantiere anche un bonus lavoro che punti su un credito
d’imposta per quelle imprese del Mezzogiorno che creino nuova occupazione, così
come l'ipotesi di ridurre i contributi sociali, estendendo, per esempio, anche
agli impiegati gli sgravi del contributo pensionistico per ammortizzatori
sociali, malattie e Inail che oggi sono riservati agli operai.
Nella Legge di
Stabilità potrebbe entrare anche un aiuto mirato alle operazioni di fusione e
acquisizione da varare nell’ambito del regime “de minimis”: fino a 200mila euro
in tre anni per ogni beneficiario.
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