Con la sentenza n. 16035 del 29 luglio 2015 la Corte Suprema
di Cassazione ritorna sulla questione del riaddebito delle spese dello studio
professionale precisando che il professionista, che sostiene le spese di
utilizzo del locale in comune (telefono, energia elettrica, segreteria ecc.)
deve riaddebitare ai colleghi, che occupano gli spazi all'interno dello studio,
la quota parte di spese di loro competenza, pena l'indeducibilità delle stesse
poiché si realizzerebbe una liberalità indiretta.
La sentenza fa riferimento ad una contestazione effettuata
dall'Agenzia delle Entrate ad un professionista che avevo dedotto le spese
comuni dello studio, poiché le stesse non erano state riaddebitate agli altri
colleghi condividenti i locali, bensì erano state dedotte integralmente dal
solo titolare intestatario delle utenze.
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