Un comparto di nicchia ma dall’elevato rischio
infortunistico. Secondo i dati della Consulenza statistica attuariale Inail nel
quinquennio 2010-2014 si sono registrati 72 incidenti sul lavoro, 12 dei quali
con esito fatale. Nel 2015 le tragedie di Qualiano e Modugno dove hanno perso
la vita rispettivamente quattro e 10 persone
ROMA – L’esplosione, lo scorso 24 luglio, della fabbrica di
fuochi d’artificio “Bruscella Fireworks” di Modugno (Ba) – che ha provocato la
morte di ben dieci lavoratori – ha portato ancora drammaticamente alla ribalta
un settore produttivo “di nicchia”, ma dall’elevato rischio infortunistico.
Meno di 300 aziende
per circa 500 addetti.
Come confermato dai dati della Consulenza statistico
attuariale dell’Inail (Csa), le aziende impiegate nel settore della pirotecnia
sono meno di 300 e occupano circa 500 addetti. Nel corso dell’ultimo
quinquennio (2010-2014) nel comparto si sono verificati 72 infortuni sul lavoro
(mediamente circa 15 l’anno, ma con una sensibile variabilità e un picco nel
2011, con 22 denunce), di cui ben 12 con esiti mortali (concentrati nel 2011,
con nove vittime, e nel 2014, con tre vittime). A queste cifre bisogna
aggiungere i due drammatici incidenti del 2015: l’incidente alla “Bruscella
Fireworks” – con le sue dieci vittime – è stato, infatti, il secondo registrato
nel corso di quest’anno, dopo l’esplosione del 14 maggio alla “Pirotecnica dei
fratelli Schiattarella”, di Qualiano (Na), dove hanno perso la vita quattro
persone.
Pirotecnia luglio
2015
Un settore produttivo
fortemente radicato nel Mezzogiorno.
La manipolazione di materiale esplosivo, le dimensioni
aziendali estremamente contenute (meno di due addetti per azienda in media) e
il carattere prevalentemente artigianale e manuale delle lavorazioni svolte
esprimono – sinteticamente – l’elevata potenzialità di rischio infortunistico
del settore. I dati territoriali confermano, inoltre, il forte radicamento
nelle regioni del Mezzogiorno, dove la pratica dei botti e dei fuochi di
artificio al termine delle tradizionali feste popolari è assai diffusa.
Ferite e contusioni
le lesioni più ricorrenti.
Entrando nel dettaglio dei dati forniti dalla Csa Inail in
riferimento al quinquennio 2010-2014, per quanto riguarda gli infortuni in
generale “ferite” e “contusioni” sono le nature della lesione più ricorrenti
(60%), soprattutto agli arti inferiori e alla testa. Tra le cause più frequenti
si registrano la “perdita di controllo di macchinari/utensili” (più di un terzo
dei casi), lo “scivolamento, inciampamento con caduta” (un quarto dei casi) e
ovviamente “esplosione, incendio” (un quinto dei casi).
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