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domenica 30 agosto 2015

Confcommercio - Aice: arriva la "guida" per affari commerciali

Confcommercio, Nota del 24 agosto 2015

Si tratta dell'indicatore di Business Atttractive, uno strumento per orientare le imprese italiane sui mercati esteri Migliorano Regno Unito, Paesi Bassi, Irlanda e Singapore, unica destinazione extra Ue tra le prime dieci ad eccezione degli Usa. La Cina esce dalla "top ten".

Da Aice (Associazione italiana commercio estero Confcommercio) – in collaborazione con l'Università Cattolica - la nuova edizione dell'Indicatore di Business Attractiveness (IBA) che ha l'obiettivo di fornire alle aziende italiane, in particolare alle pmi, uno strumento sintetico e di facile lettura per valutare nuove opportunità d'affari sui mercati internazionali, con riferimento alle opportunità di carattere commerciale. In pratica, l'indice definisce le economie più aperte e più potenzialmente "ricettive" per il commercio estero italiano. La logica di base è quella di fornire uno strumento con cui fare una prima scrematura sulle destinazioni del proprio business partendo dalla considerazione che l'impresa sia dotata di limitate risorse umane e finanziarie da dedicare allo sviluppo internazionale e che, quindi, non debba disperderle cercando di approcciare molti mercati contemporaneamente. Scorrendo il ranking 2014 si scopre che, rispetto allo scorso anno, nella prima classe di paesi più appetibili il Regno Unito ha guadagnato 2 posizioni, Singapore ha guadagnato una posizione, e con gli Stati Uniti, ben saldi al secondo posto, sono le uniche destinazioni extra Ue a comparire nelle prime 10 posizioni. La principale novità infatti riguarda l'uscita della Cina dalla "top ten" delle 10 migliori business destination per le pmi italiane. Il colosso asiatico si piazza, infatti, all'11 posto. Salgono la Svizzera (6°), si riaffacciano nelle prime posizioni Paesi Bassi (7°) e Irlanda (8°); cala di cinque posti la Spagna (9°). Chiude la Top Ten il Belgio (10°). In testa si conferma la Germania. Tra i Paesi che guadagnano più posizioni da segnalare l'Australia (ora 19° con un balzo di 23 posti), il Cile (che si piazza 33esimo guadagnando 28 posizioni), la Thailandia (che sale alla posizione 26 e fa registrare un +13 rispetto allo scorso anno). Continua la marcia dell'Indonesia (che guadagna in un anno 18 posizioni e si inserisce al 55simo posto). Fra i primi venti paesi resta consolidata la posizione di alcune economie del Golfo Persico: gli Emirati Arabi e l'Arabia Saudita; il Qatar balza di nove posizioni e si colloca al 29° posto. Per quanto riguarda gli altri Paesi Bric, non sorprende il crollo della Russia (-13 posizioni) che rispecchia la situazione economica negativa fatta registrare dal Paese nell'ultimo periodo (anche a causa della crisi ucraina). Brasile e India registrano lievi oscillazioni piazzandosi rispettivamente al 35simo e 25esimo posto.

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