Sono 29.000 i posti di lavoro disponibili, nel solo primo
trimestre del 2015, che le aziende offrono ma che nessuno cerca. Questi i dati
raccolti da un sondaggio svolto presso gli iscritti all'Ordine dei Consulenti
del Lavoro che in sostanza confermano la tendenza riscontrata nell'indagine
avvenuta ad agosto 2014. Il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 29
anni è ai massimi storici dal 1970 con percentuali che superano i 40 punti; 3
milioni sono i disoccupati e più in generale gli inattivi dal lavoro sono circa
il 73% nella fascia d'età tra i 15 e 24 anni. Eppure, nonostante i numeri
disastrosi che descrivono il sistema lavoro in generale, il lavoro non sembra
mancare soprattutto per quei lavori da svolgere manualmente: i cosiddetti
"posti in piedi".
Per tracciare un quadro su quali siano i lavori ricercati,
nel corso del 2014, le pizzerie, i panifici, le gelaterie e le pasticcerie
hanno avuto sempre più difficoltà nel trovare nuovi dipendenti. La difficoltà
nel reperire del personale esperto nel settore ha costretto i gestori ad
"accontentarsi" di assumere del personale non attualmente qualificato
e ad erogare nei confronti di essi della formazione adeguata, con conseguente
dispendio di fondi, in modo da riallineare le competenze del dipendente a
quelle necessarie per garantire l'idonea qualità nell'offerta aziendale. Diversa, invece, la situazione nel settore
agricolo dove si assiste ad un duplice fenomeno. Una serie di dati che vanno in
controtendenza alla crisi di occupazione che investe la nostra nazione: se da
un lato il non lavoro sta diventando sintomatico, dall'altro non esistono
disoccupati specializzati e, quindi, bisogna puntare su una formazione mirata a
ciò che le aziende effettivamente richiedono. - Leggi l'indagine:
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