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sabato 30 maggio 2015

Trasparenza e anticorruzione, il percorso dell’Inail in un seminario al Forum Pa

Inail, News del 28 maggio 2015

L’incontro organizzato dall’Istituto, nell’ambito della 26esima edizione della manifestazione, ha promosso un confronto con altri enti – Anac, Ministero del Lavoro, Inps, Formez Pa, Osservatorio Socialis – finalizzato alla costruzione di una pubblica amministrazione moderna al servizio dello sviluppo del Paese

ROMA - La giornata conclusiva della 26esima edizione del Forum Pa, al Palazzo dei Congressi di Roma, ha ospitato un seminario sulla trasparenza organizzato dall’Istituto per promuovere un confronto con altri enti – Autorità nazionale anticorruzione, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Inps, Formez Pa, Osservatorio Socialis – in un percorso finalizzato alla costruzione di una pubblica amministrazione moderna al servizio dello sviluppo del Paese, all’interno della cornice normativa delineata con l’emanazione della legge 190/2012, per la prevenzione e la repressione dell’illegalità nella Pa, e del decreto legislativo 33 del 14 marzo 2013, che ha riordinato la disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.

Nicotra: “Le ultime norme hanno determinato un cambio di passo”. “Queste recenti discipline normative – ha sottolineato la componente dell’Anac Ida Angela Nicotra, nell’intervento di apertura dei lavori – hanno determinato un cambio di passo che finalmente ha fatto comprendere che quella dell’approccio repressivo, e quindi il delegare alla magistratura il compito di sconfiggere la corruzione, era una prospettiva miope, mentre l’investimento degli enti pubblici doveva riguardare la dimensione alternativa della prevenzione, attraverso la diffusione di una cultura diversa”.

“Per l’Italia è l’inizio di un cammino diverso”. Prendendo come riferimento la domanda contenuta nel titolo del seminario – “Trasparenza e anticorruzione: mero adempimento o una reale opportunità di sviluppo?” – Nicotra ha aggiunto che “la missione istituzionale dell’Anac deve andare sul concreto, cercando cioè di risolvere problematiche, non di burocratizzare ulteriormente la pubblica amministrazione”. Per la componente dell’Autorità anticorruzione, “anche se l’attuale legislazione è ancora da implementare e da migliorare in alcune parti, segna l’inizio di un cammino diverso per il nostro Paese”. Un cammino in cui le singole amministrazioni pubbliche, come dimostra il piano triennale 2015-2017 per la prevenzione della corruzione adottato dall’Inail, “diventano capaci di autovalutarsi, senza che le regole di comportamento migliori debbano necessariamente essere calate dall’alto”.

Pastorelli: “Un Arco contro i comportamenti illeciti”. A questo proposito, nel corso del seminario è stato presentato Arco (Analisi rischi di compliance e operativi), l’ambiente informatico improntato alla cultura della trasparenza e della sicurezza dell’azione amministrativa che l’Istituto ha progettato per il monitoraggio e la gestione dei rischi legati alla corruzione. Come sottolineato dal responsabile del servizio Ispettorato e Sicurezza dell’Inail, Alessandro Pastorelli, “il concetto di Arco richiama un’arma per colpire il bersaglio, i comportamenti illeciti, ma anche un elemento strutturale delle costruzioni, come appoggio di fattori di criticità strutturale delle organizzazioni, come l’arco di volta si oppone alla forza di gravità, e una rotta possibile per aiutare l’organizzazione a orientarsi nelle tempeste del futuro, come l’arco di cerchio massimo compiuto dalle navi oceaniche”.

“Da un approccio reattivo a uno predittivo”. L’Inail, ha aggiunto Pastorelli, ha scelto di investire sull’adozione di questo software dedicato “per effettuare, in modo sistematico e organico, la ricognizione dei rischi cui l’Istituto è esposto, la loro valutazione e gestione attraverso specifiche attività di controllo”. In questo percorso si è scelto di partire dalle aree operative che la legge individua come a più a rischio di corruzione: gli appalti, l’assunzione di personale e l’erogazione di benefici economici a terzi. Dal punto di vista dei controlli, ciò comporta il passaggio da un approccio meramente “reattivo”, quale reazione istituzionale alla commissione di un illecito, a uno di tipo “predittivo”. “Analizzando i flussi delle procedure informatiche istituzionali – ha precisato Pastorelli – stiamo infatti cercando di definire un modello per individuare quegli scostamenti, rispetto agli standard operativi, che potrebbero precedere la commissione di illeciti”.

Il progetto articolato in quattro macro cantieri. Nel dettaglio, il programma Arco si sviluppa su quattro macro cantieri integrati: la gestione dei rischi di corruzione e dei rischi operativi, la gestione dei rischi di compliance, il supporto all’audit operativo e la gestione dei processi di pubblicazione obbligatoria legati alla trasparenza. Il controllo e la validazione della qualità dei dati pubblicati, in particolare, sono assicurati dal sistema Cat, acronimo di “Consultazione amministrazione trasparente”, che consente di gestire contestualmente dati eterogenei, provenienti da molteplici fonti, assicurando la loro accuratezza e conformità, e rendendone possibile la pubblicazione automatica, tempestiva e programmabile, con notevoli risparmi in termini di tempo e di risorse impiegate.

“Un’operazione culturale, non solo tecnologica”. “Il processo che stiamo portando avanti – ha spiegato il responsabile del servizio Ispettorato e Sicurezza – entro la fine di quest’anno coprirà la gran parte delle aree operative dell’Istituto con una stretta interazione sia con la direzione centrale per l’Organizzazione digitale, che gestisce la piattaforma informatica, sia con le altre articolazioni centrali e territoriali dell’Inail”. Per Pastorelli il progetto sviluppato nell’ultimo biennio sul fronte della trasparenza si configura come “un’operazione culturale, non solo tecnologica”, destinata ad avere delle ripercussioni positive anche sull’approccio al lavoro di tutti gli operatori dell’Inail. “La sfida culturale innescata da questo tipo di operazione tecnica è importante – ha aggiunto – perché influenzerà gradualmente anche le modalità con cui perseguire il raggiungimento della missione istituzionale” e “getta i semi per un nuovo modo di fare amministrazione pubblica”.

Iodice: “Necessario condividere esperienze e servizi”. Uno dei temi più importanti, secondo Flavio Iodice, della direzione centrale per l’Organizzazione digitale dell’Inail, è la condivisione. “Per poter ottenere dei risultati significativi e coerenti – ha detto – non basta che la singola amministrazione si metta a testa bassa a lavorare. È necessario, invece, che ci sia la disponibilità reciproca di condividere esperienze, dati, servizi. Se un ente non ha il tempo o le risorse per investire in un servizio come Arco, c’è la possibilità, attraverso l’Inail, di usufruire di questo servizio in erogazione esterna”.

“Nessuno deve essere geloso delle proprie soluzioni”. “La sfida della trasparenza – ha aggiunto Iodice – per noi è qualcosa di simile a quella che è stata la corsa per la conquista della Luna. Dal punto di vista tecnologico appare molto complicata, con normative che nei momenti di sconforto sembrano servire soltanto a creare una rete insuperabile di difficoltà. Una volta superate queste difficoltà, però, oltre a realizzare gli obiettivi di trasparenza e lotta alla corruzione, uno sforzo di questo tipo ci può aiutare a migliorare anche da altri punti di vista. Tutto questo, però, solo a patto che ci sia un impegno collettivo, in cui nessuno è geloso delle proprie soluzioni”.

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