La
Sottosegretaria Teresa Bellanova ha incontrato ieri, nella sede di Via Fornovo
del Ministero del Lavoro, il gruppo interparlamentare italo – tedesco,
presieduto dagli on.li Laura Garavini per l'Italia e Lars Castellucci per la
Germania, per un confronto sui temi del lavoro e dell'immigrazione.
"L'arrivo
di tanti migranti ci pone di fronte ai limiti del nostro modello sociale,
economico e di welfare, e di come riusciamo a preservarne le sue fondamenta,
basate sull'inclusione. L'Italia non è la meta dei migranti ma è la porta
d'ingresso per l'Europa. Certo non possiamo aprire le porte senza regole, ma
neanche possiamo chiuderle per paura. L'Europa deve aprirsi ad un nuovo
confronto, meno ipocrita e più coraggioso, per trovare, tutti i paesi insieme,
le misure necessarie a governare il fenomeno".
La
Sottosegretaria è poi intervenuta in merito alla riforma del mercato del
lavoro. "Chi ha seguito il dibattito sul Jobs act ne ha avuto un'idea
distorta, dovuta alla focalizzazione del dibattito sull'articolo 18. Le
deleghe, invece, sono cinque, e puntano ad un riassetto complessivo del mercato
del lavoro per renderlo più inclusivo e più flessibile e, contemporaneamente,
estendere le tutele anche a chi oggi non ce l'ha. La riforma degli
ammortizzatori sociali va in questa direzione. L'obiettivo è costruire uno
strumento di reale sostegno al reddito per tutti, anche ai collaboratori, ad
esempio, con la Dis. Col., e non sia più un sostegno per aziende che già non
producono più. Pensiamo a nuovi Ammortizzatori, che durino il tempo utile a
trovare un nuovo impego: per questo, nel complesso della delega, sono ripensate
fortemente le politiche attive. In un Paese in cui il lavoro, in gran misura,
si trova per via amicale o parentale, l'istituzione dell'Agenzia Nazionale per
l'occupazione ha l'obiettivo di cambiare il passo delle abitudini distorte e
improduttive del mercato del lavoro, che creano esclusione e
disuguaglianza".
"Certo,
le novità introdotte andranno testate e verificate nei loro effetti, ma non
possiamo, per paura di sbagliare, consegnarci all'immobilismo. Il mercato del
lavoro non si rimette in moto per via legislativa, ma solo se – con l'ausilio
di nuove e buone norme – facciamo ripartire lo sviluppo. Questa è la nostra
sfida. E credo sia una sfida italiana ma anche europea. Abbiamo il dovere – ha concluso la
Sottosegretaria - di dare delle risposte a quei giovani che troppo spesso
abbiamo lasciato ai margini: che 500mila giovani si siano rimessi in gioco con
la Garanzia Giovani, è un segnale importante, dopo anni di sfiducia".
Nessun commento:
Posta un commento