Nel
corso dell’evento, svoltosi presso Villa Lemmi,
il Presidente della Commissione Previdenza del Civ, Luciano Bertozzi, ha
compiuto una disamina approfondita sull’attività sanitaria dell’Istituto,
ripercorrendo, così, le principali tappe del recente percorso legislativo, dal D.Lgs. n.81/2008 – “Testo unico sulla sicurezza sul lavoro” – al D.Lgs. n.106/2009,
fino all’Accordo Quadro raggiunto nella Conferenza Stato-Regioni del 2 febbraio
2012, che – dopo la cessione dei Centri traumatologici ospedalieri (Cto) alle
Regioni disposta dalla riforma sanitaria del 1978 – ha progressivamente riassegnato all’Inail,
rafforzandoli, gli ampi compiti di cui in passato era titolare nell’erogazione
delle prestazioni di assistenza sanitaria e riabilitativa ai lavoratori
infortunati.
Si
tratta di una vasta area di attività che, oltre all’esclusività storica nella
medicina legale, vede l’Istituto operare – spesso in forte sinergia con Asl,
centri di ricerca ed università – anche per quanto riguarda gli ambiti di prima
cura, della ricerca, della riabilitazione e del reinserimento.
Il
seminario ha proposto, così, un “focus mirato” sul Centro di riabilitazione
motoria di Volterra che – insieme al Centro Protesi di Vigorso di Budrio –
rappresenta una realtà d’eccellenza dell’Istituto proprio sul fronte riabilitazione
e della ricerca clinica.
Sul
punto, il direttore sanitario, Paolo Catitti, ha illustrato i percorsi di cura
realizzati in favore dell’infortunato. Attivo dal 1999, il Centro di Volterra
offre servizi di riabilitazione intensiva extra-ospedaliera e dispone di 23
posti letto in regime residenziale e di altrettanti in regime
semi-residenziale.
Nel
corso del 2014 in questa struttura sono stati effettuati 629 ricoveri, 120 in
più rispetto all’anno precedente, e la equipe medica ivi preposta ha fornito uno
specifico progetto riabilitativo individuale condiviso da paziente e
fisioterapista, mettendo in atto protocolli specificamente orientati al
recupero delle capacità funzionali residue ed, in particolare, delle abilità
lavorative.
Il
Centro svolge prestazioni sanitarie dirette sia agli infortunati sul lavoro che
agli assistiti del Servizio sanitario nazionale, avvalendosi di alte
professionalità e di tecnologie all’avanguardia.
A
questo proposito, la dirigente medica del Crm, Elisa Taglione, analizzando le
collaborazioni attualmente in corso con l’IIT di Genova e con la Scuola
superiore Sant’Anna di Pisa, ha illustrato le attività di ricerca promosse
dalla struttura nel campo della robotica riabilitativa, sottolineando come la
tecnologia possa rendere significativamente più pregnanti le terapie
riabilitative.
Tra
i progetti in fase di sperimentazione clinica spiccano, in particolare, Arbot e
Wristbot, ausili per la riabilitazione della caviglia e del polso, ed un
innovativo dispositivo robotico per la verticalizzazione, che consente alle
persone con disabilità motorie gravi la possibilità di spostarsi più facilmente
negli ambienti domestici in relazione alle proprie capacità posturali residue.
Il
responsabile della Sovrintendenza medica regionale Inail Puglia, Vincenzo
Castaldo, ha fornito, invece, un approfondimento sul trattamento riabilitativo
“work-oriented” sperimentato dal
Servizio ambulatoriale di fisioterapia di Bari. Si tratta di un progetto specificatamente
dedicato a quell’ampia fascia di piccole lesioni e micro amputazioni che, pur
non determinando disabilità gravi negli infortunati, rischiano tuttavia di
pregiudicare fortemente lo svolgimento delle attività professionali.
L’equipe
multidisciplinare del Saf-Inail di Bari fornisce, così, un trattamento
specifico alle esigenze di ogni singolo caso trattato che – partendo
dall’analisi, dalla scomposizione e “ricomposizione” dei particolari gesti
lavorativi e dalla valutazione delle limitazioni subite a seguito
dell’incidente – è finalizzato alla definizione di idonee “strategie di
compenso” e di procedure alternative, in virtù del principio del c.d.
“adattamento ragionevole”.
A
concludere il seminario, proponendone un momento di sintesi, sono stati,
rispettivamente, il Presidente del Civ, Francesco Rampi, ed il direttore
centrale Prestazioni sanitarie e reinserimento lavorativo dell’Inail, Giovanni
Paura.
Rampi
ha messo in evidenza alcuni principi essenziali sui quali dovrà concentrarsi
l’azione propositiva del Civ, partire dal perseguimento di un rafforzamento
autentico del ‘progetto riabilitativo individuale’, che vede oggi il medico
dell’Inail non più deputato alla sola valutazione medico-legale, ma autentico
promotore e co-attore in grado di affiancare il Sistema sanitario regionale e,
in una logica di continuità con questo, di governare l’intero ciclo di cura di
un infortunato, affinché le condizioni di tempestività, adeguatezza e qualità
degli interventi diventino delle dimensioni autenticamente costitutive del percorso
di carattere riabilitativo.
In
questo ambito, oggi l’Inail dispone
certamente di strumenti operativi estremamente validi, frutto di un patrimonio
di tradizione, di esperienze e di opportunità che è necessario mettere in rete
in modo ancora più efficace, al fine di garantirne il governo più virtuoso
possibile.
Paura,
invece, ha sottolineato come le ragioni alla base della mission dell’Inail pongano
la persona al centro dell’agire dell’Istituto. Sotto questo profilo, pertanto,
la riabilitazione ed il reinserimento nella vita sociale e professionale sono
tra le dimensioni che esprimono con maggior forza la vocazione dell’Ente, che, pure
a seguito di un mutamento anche significativo dei propri ambiti operativi, ha
visto e vede il sostegno al lavoratore in condizioni di fragilità come motivo
essenziale del proprio intervento.
Valerio
Pollastrini
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