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giovedì 23 aprile 2015

Jobs act: quali novità per lo staff leasing

Il decreto legislativo recante, nell’ambito del recepimento del Jobs Act, il riordino delle tipologie contrattuali, attualmente al vaglio del Parlamento, apporta, tra l’altro, alcune modifiche all’istituto dello “Staff Leasing”, la somministrazione di lavoro a tempo indeterminato di personale dipendente operata dalle agenzie per il lavoro autorizzate.

Fino ad ora, nel nostro Paese questa fattispecie contrattuale ha avuto una diffusione estremamente ridotta, nonostante costituisca un valido strumento per  mettere a disposizione delle azienda utilizzatrici lavoratori equiparati, a tutti gli effetti, ai dipendenti subordinati a tempo indeterminato, che svolgono le proprie prestazioni nell’interesse, nonché sotto la direzione ed il controllo dell’utilizzatore.

Allo stato attuale, lo staff leasing può essere attivato solamente nei casi espressamente previsti dall’art.20, comma 5, del D.Lgs. n.276/2003. Tuttavia, tali ipotesi legali possono essere integrate dalla contrattazione collettiva aziendale.

Ad oggi,  l’utilizzo dello staff leasing resta confinato nell’ambito dell’impiego  della sola manodopera a tempo indeterminato.

Le novità
Lo schema di decreto legislativo sul riordino delle tipologie contrattuali estende il ricorso allo staff leasing a tutte le azienda, con conseguente eliminazione  dell’elenco tassativo delle ipotesi legali di cui si è detto.

Le nuove norme, però, circoscrivono l’utilizzo di questo strumento nel limite del 10% dei lavoratori impiegati in azienda con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato al 1° gennaio dell’anno di stipula del contratto, e, nell’attuale formulazione del Decreto, non ammettono deroghe da parte della contrattazione collettiva aziendale.

Valerio Pollastrini

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