Nel
2014, sono stati registrati quasi 26 milioni di login, per oltre due miliardi
di transazioni ed un traffico in ingresso prossimo ai 10 terabyte. Bastano
queste poche cifre per comprendere la portata del sistema informativo dell’Inail
– uno dei maggiori della Pubblica Amministrazione italiana ed europea – e,
soprattutto, il successo dei servizi digitali riscosso tra gli utenti
dell’Istituto.
Il
Piano strategico per l’IT 2014-2016 risponde, per l’appunto, all’esigenza di
rafforzare ulteriormente il contatto con gli utenti attraverso nuove
tecnologie, strumenti e linguaggi digitali.
A
segnare il forte interesse dell’Inail nei confronti di queste tematiche è stata
proprio la recente istituzione della Direzione Centrale Organizzazione
Digitale, che rivela un’ambizione decisamente alta: ripensare l’evoluzione
degli assetti organizzativi, dei processi operativi, dei canali di
comunicazione e di servizio intorno a tecnologie, processi e opportunità
digitali. Si tratta, in sostanza, di una
leva strategica per l’evoluzione qualitativa dei servizi offerti dall’Ente.
Il
Piano strategico IT 2014-2016 traccia, dunque, un quadro di riferimento
integrato nel quale si inserisce il tanto il lavoro svolto fino ad ora – il
2014 è stato l’anno in cui l’Inail ha proceduto ad un significativo riassetto
delle proprie strutture, in particolare di quella informatica, passata da
un’organizzazione prettamente di tipo funzionale a una per processi – e, al
tempo stesso, orienta i nuovi sviluppi, definendo gli obiettivi programmatici
da raggiungere nel prossimo triennio, gli impegni dell’Istituto con tutti gli
attori che agiscono con esso e proponendo i principi, i modelli, le regole
generale e i macroprogetti rispetto ai quali si dovranno sviluppare gli
specifici interventi operativi.
Il
Piano è strutturato sui seguenti cinque programmi:
-
Front
end digitale: quanto percepito dall’utenza;
-
Information
& Analytics: ovvero i dati articolati dall’Istituto;
-
Back
end: inteso come processi interni che garantiscono il buon funzionamento
dell’intero Ente;
-
Organization
& Processes: sia interni alla Direzione Centrale Organizzazione Digitale che
relativi alla sicurezza informatica ed alla descrizione architetturale del
sistema INAIL;
-
Technology:
gli strumenti tecnologici che rappresentano il substrato sul quale fondare i
servizi che l’Inail offre ai propri utenti.
A
questi cinque programmi fa riferimento un complesso di 40 progetti, 240
sottoprogetti e 3200 interventi.
I risultati del
2014
Lo
scorso anno l’Inail ha registrato la crescita del 13,4% delle transazioni (pari
a circa 14 miliardi di euro) e l’efficienza del backup che, a fronte di un
limitato incremento di risorse fisiche, ha archiviato il 250% di dati in più
rispetto al 2013. Da segnalare anche il consolidamento dell’utilizzo del
rapporto telematico per assolvere gli adempimenti del ramo “Aziende” e, al contempo,
la rapida crescita anche del canale online per l’area “Lavoratori” (attualmente
circa un terzo dell’intera documentazione ricevuta dall’utenza ha un’origine
digitale). Menzione a parte meritano le significative economie di spesa
derivate dai ridotti consumi elettrici. Lo scorso anno l’Inail ha risparmiato
quasi un milione di euro per i data center e immesso nell’atmosfera circa 575,5
tonnellate di Co2 equivalenti in meno: una riduzione che può essere tradotta in
circa 86.400 euro di minori costi energetici.
Sempre
nel 2014, diverse iniziative dell’Inail legate allo sviluppo digitale hanno
avuto un’ampia risonanza all’esterno, come, ad esempio, la metodologia dell’IT
Vendor Rating per strutturare efficacemente il rapporto con i fornitori, il
progetto di rilevazione delle competenze digitali del personale secondo lo
standard e-cf. L’Inail è stato anche una delle tre amministrazioni centrali
selezionate per sperimentare in anteprima il nuovo Sistema pubblico per
l’identità digitale.
L’Istituto,
inoltre, si è segnalato per la particolare attenzione rivolta a quella
rivoluzione di abitudini e cultura che la diffusione massiva di smartphone e
tablet ha portato nella vita quotidiana. Nel 2014 l’Inail ha avviato, così, la
realizzazione del nuovo canale mobile: l’infrastruttura tecnologica e le prime
app per ispettori, avvocati e infortunati sono stati i risultati di un approccio
non solo al software, ma soprattutto al modo con cui l’Istituto si è voluto
rapportare con i propri utenti, rimodellando processi e modalità per soddisfare
le aspettative di quelle fasce di suoi professionisti più pronte ad adottare le
tecnologie e che rappresentano, per questo, un benchmark fondamentale per la
capacità di innovazione.
La
possibilità offerta dalla tecnologia di organizzare il lavoro in modo agile e
delocalizzato costituisce un’opportunità da offrire sia all’utenza Inail che
all’organizzazione interna dell’Istituto, che si vuole sempre più strutturata
intorno al conseguimento di obiettivi che non alla presenza fisica del
personale. In tale prospettiva, pertanto, la crescita tecnica ed organizzativa
verso il modello dello smart working rappresenta una delle priorità da
raggiungere.
Valerio
Pollastrini
Nessun commento:
Posta un commento