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sabato 28 marzo 2015

Lavori in quota, come prevenire le cadute dall’alto: dall’Inail un nuovo manuale operativo

L’Inail ha pubblicato sul proprio sito il volume “La sicurezza nei lavori sulle coperture. Sistemi di prevenzione e protezione contro la caduta dall’alto”.

Destinatari dell’opera, realizzata dai ricercatori del Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti e Insediamenti Antropici (Dit) e dalla Consulenza tecnica per l’Edilizia (Cte), sono i tecnici, gli installatori e gli esperti di lavorazioni su tetti e coperture.

In particolare, la guida  raccoglie gli atti di due seminari svolti nel 2013 al Made di Milano e al Saie di Bologna: “Un cantiere sicuro per riqualificare l’esistente – lavori in copertura” e “Lavori su coperture: problematiche, approfondimenti”.

Nella premessa, il manuale riporta un breve excursus sulla legislazione vigente nei lavori in quota e sui dispositivi di protezione, dedicando un ampio spazio ai sistemi di ancoraggio utilizzati nelle opere di costruzione, presentati e descritti attraverso delle schede illustrative.

Oltre a promuovere la cultura della manutenzione, il testo si sofferma anche sulla fase della progettazione, durante la quale vengono spesso sottovalutate le possibili implicazioni di salute e sicurezza nelle fasi successive. Non ultimi, alcuni casi di studio realizzati su diversi edifici dell’Inail e delle tabelle comparative per la valutazione del rischio.

A proposito della problematica delle cadute dall’alto, il coordinatore generale della Cte, Michele Candido Meschino, ha sottolineato come molti operatori si trovino a svolgere il proprio lavoro sui tetti senza pensare  a quanto possa essere pericoloso. Il rischio, invece, è alto ed aumenta proprio perché sottovalutato. Meschino ha proseguito osservando che, a volte, utilizzare le attrezzature di sicurezza può sembrare un fastidioso onere in termini di perdita di tempo e così si pensa di poterne fare a meno. In queste circostanze, quasi sempre il nemico principale è la fretta e, dopo questa, la sopravvalutazione della propria abilità. Non va trascurato, infine, anche l’aspetto legato ad una formazione non adeguata.

Valerio Pollastrini

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