Destinatari
dell’opera, realizzata dai ricercatori del Dipartimento Innovazioni
Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti e Insediamenti Antropici
(Dit) e dalla Consulenza tecnica per l’Edilizia (Cte), sono i tecnici, gli
installatori e gli esperti di lavorazioni su tetti e coperture.
In
particolare, la guida raccoglie gli atti
di due seminari svolti nel 2013 al Made di Milano e al Saie di Bologna: “Un cantiere sicuro per riqualificare
l’esistente – lavori in copertura” e “Lavori
su coperture: problematiche, approfondimenti”.
Nella
premessa, il manuale riporta un breve excursus sulla legislazione vigente nei
lavori in quota e sui dispositivi di protezione, dedicando un ampio spazio ai
sistemi di ancoraggio utilizzati nelle opere di costruzione, presentati e
descritti attraverso delle schede illustrative.
Oltre
a promuovere la cultura della manutenzione, il testo si sofferma anche sulla
fase della progettazione, durante la quale vengono spesso sottovalutate le
possibili implicazioni di salute e sicurezza nelle fasi successive. Non ultimi,
alcuni casi di studio realizzati su diversi edifici dell’Inail e delle tabelle
comparative per la valutazione del rischio.
A
proposito della problematica delle cadute dall’alto, il coordinatore generale
della Cte, Michele Candido Meschino, ha sottolineato come molti operatori si
trovino a svolgere il proprio lavoro sui tetti senza pensare a quanto possa essere pericoloso. Il rischio,
invece, è alto ed aumenta proprio perché sottovalutato. Meschino ha proseguito
osservando che, a volte, utilizzare le attrezzature di sicurezza può sembrare
un fastidioso onere in termini di perdita di tempo e così si pensa di poterne
fare a meno. In queste circostanze, quasi sempre il nemico principale è la
fretta e, dopo questa, la sopravvalutazione della propria abilità. Non va
trascurato, infine, anche l’aspetto legato ad una formazione non adeguata.
Valerio
Pollastrini
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