Chi siamo


MEDIA-LABOR Srl - News dal mondo del lavoro e dell'economia


sabato 7 febbraio 2015

Novità in vista per apprendistato e contratti a termine


Il processo di riforma del mercato del lavoro sembra non subire soste, anche se le modalità di rinnovamento risultano, a volte, del tutto incoerenti.

A meno di un anno dall’entrata in vigore del c.d. “Decreto Poletti”, già si annuncia, infatti, un primo restyling delle discipline dei contratti a termine e dell’apprendistato.

Per quanto riguarda i primi, sarebbe attualmente al vaglio del legislatore la possibilità di ridurre da 36 a 24 mesi la durata massima dei rapporti, mentre non si esclude l’ipotesi di ritoccare il numero delle proroghe da 5 a 3.

Sul fronte dell’apprendistato, si parla, invece, di una ulteriore semplificazione della disciplina, nella speranza che detto istituto possa finalmente trovare appeal presso le aziende italiane, attesa la persistente farraginosità della normativa di riferimento che, fino ad oggi, ne ha penalizzato l’utilizzo.

In questi giorni, il Governo è impegnato nella definizione del decreto legislativo con il quale, in applicazione della legge delega sul Jobs Act, si procederà ad un riordino  delle varie tipologie contrattuali.

Il nuovo decreto dovrebbe giungere in Consiglio dei Ministri il prossimo 20 febbraio,  insieme al provvedimento sul riassetto della cassa integrazione, con il quale, in sostanza, verranno ridefiniti gli ammortizzatori sociali previsti in costanza di rapporto.

Il quella occasione il Governo sarà chiamato, inoltre, a dare  il via libera definitivo ai primi due decreti attuativi del Jobs Act, quello sul contratto a tutele crescenti e quello sulla “Naspi”, la nuova indennità di disoccupazione.

In particolare, per quanto riguarda i primi due decreti attuativi, i pareri non vincolanti delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato dovrebbero essere formulati entro la prossima settimana. Sul punto, si segnala che la Commissione della Camera insisterà, contro il parere dell’Esecutivo, per cancellare l’estensione della nuova disciplina dell’articolo 18 ai licenziamenti collettivi.

 

Valerio Pollastrini

Nessun commento:

Posta un commento