E’
quanto emerso al termine della terza “Consensus Conference Italiana per il
controllo del mesotelioma maligno della pleura”, che ha riunito a Bari i maggiori esperti della
patologia, insieme a giuristi, giornalisti e rappresentanti di istituzioni e
associazioni delle vittime.
In
una News diffusa in questi giorni, l’Inail ha riepilogato il contenuto di
quanto dibattuto nel corso della conferenza, nella quale, in particolare, è
stato sottolineato che, a 23 anni dalla messa al bando di ogni attività di
estrazione, commercio, importazione, esportazione e produzione nella penisola,
il tema della bonifica della fibra killer è ancora di grande attualità.
Attualmente,
l’Italia è al vertice della task force europea per la sorveglianza attiva
dell’amianto, un killer silenzioso che nel nostro Paese miete circa tremila
vittime ogni anno, 1.500 delle quali per mesotelioma.
Si
tratta del ‘cancro marker’ dell’esposizione all’amianto, patologia di cui, fra
il 1993 ed il 2008, in Italia sono risultate affette più di 15mila persone, ed in
relazione alla quale la percezione del
rischio risulta ancora bassa.
I
tempi di latenza della malattia, infatti, sono estremamente lunghi, da 20 ad
oltre 45 anni dall’inizio dell’esposizione e l’età media alla diagnosi è di
circa 70 anni.
Nel
corso dell’evento, inoltre, è stato ricordato come l’amianto, oltre che per il
mesotelioma pleurico, sia cancerogeno anche
per polmoni, laringe, ovaio, peritoneo, pericardio, tunica vaginale del
testicolo, colon-retto, esofago, stomaco e faringe.
Sempre
più attuale, pertanto, la necessità di
velocizzare i tempi della bonifica dei siti contaminati, che può essere
eseguita solo da personale specializzato, attraverso uno sforzo collettivo che
deve coinvolgere istituzioni, personale clinico e mass media.
Sul
fronte strategico delle bonifiche, l’Inail ha ricordato il proprio impegno attraverso l’attività capillare svolta
dai ricercatori del gruppo amianto e aree ex-estrattive minerarie, impegnati
nella ricerca applicata sul campo, nella formulazione di pareri
tecnico-scientifici per privati e pubblica amministrazione, e nella redazione
di linee guida.
Stando
ai dati del Ministero dell’Ambiente, aggiornati alla fine dello scorso
novembre, i siti ancora in attesa di bonifica sono 35.521, mentre 1.957 sono quelli
già bonificati e 571 quelli bonificati solo parzialmente.
Valerio
Pollastrini
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