Nella
pronuncia in commento, infatti, la Suprema Corte ha ricordato che il concreto espletamento
delle prestazioni, rese in orari
giornaliero e settimanale predeterminati, a fronte di una retribuzione mensile,
costituisce, di per sé, un quadro indiziario della subordinazione.
In
particolare, gli ermellini hanno precisato che, per accertare l’effettiva
natura del rapporto, il giudice del merito non può limitarsi ad affermare l’insussistenza
formale dei più noti caratteri della subordinazione, quali la sottoposizione al
potere gerarchico e disciplinare, i quali, invece, ben potrebbero desumersi proprio
dalle concrete modalità di svolgimento della prestazione lavorativa.
Valerio
Pollastrini
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