Stando
ai risultati di un’indagine di “Eurobarometro”, pubblicata lo scorso aprile,
l’85% dei lavoratori europei ha espresso un elevato livello di soddisfazione
sulle condizioni di salute e sicurezza approntate nei rispettivi impieghi.
Tuttavia,
nei Paesi europei sono circa quattromila le morti causate ogni anno dagli
infortuni sul lavoro e 160mila sono quelle
provocate da patologie lavoro correlate, mentre le vittime di incidenti gravi
sono più di tre milioni.
Per
affrontare questo scenario, è stato delineato un nuovo quadro strategico, basato, in continuità con il passato, su un
programma di azione pluriennale.
Nel
dettaglio, sono stati individuati sette obiettivi, a partire dall’ulteriore
consolidamento delle strategie nazionali in materia di salute e sicurezza,
attraverso, ad esempio, il coordinamento delle politiche e dell’apprendimento
reciproco, nonché da un sostegno concreto alle piccole e micro imprese, per
aiutarle a soddisfare meglio le norme di riferimento.
In
questo ambito, in particolare, uno
strumento di sicura utilità è rappresentato dalla piattaforma web “OiRA” (1), che semplifica
le procedure di valutazione dei rischi da parte delle aziende.
Per
eliminare eventuali oneri amministrativi
inutili, la nuova strategia europea prospetta, invece, una semplificazione
della legislazione esistente, salvaguardando, al contempo, un elevato livello di protezione della salute e della sicurezza
dei lavoratori.
Oltre
ad affrontare sia rischi attuali che quelli emergenti, relativi ai
nanomateriali, alle tecnologie verdi e biotecnologie, è stata poi sottolineata
la necessità di affrontare il tema dell’invecchiamento della forza lavoro,
nonché quella di migliorare la prevenzione delle malattie professionali.
Gli
ultimi due obiettivi, nello specifico, riguardano l’estensione e
l’armonizzazione della raccolta dei dati statistici, al fine di ottenere
migliori elementi di prova e sviluppare strumenti di monitoraggio, a cui va
aggiunto il rafforzamento del coordinamento con le organizzazioni internazionali
come l’Oil (2), l’Oms (3) e l’Ocse (4).
Per
garantire sempre più elevati livelli di qualità, sicurezza ed equità sul lavoro,
attraverso un approccio coerente e
lungimirante alle condizioni di lavoro nell’Ue, è stato
auspicato un maggior coinvolgimento delle parti sociali, unitamente alle quali
gli Stati membri, compiuta una valutazione delle 24 Direttive esistenti in
materia di sicurezza, sono stati invitati ad avviare nuove iniziative.
Un
ruolo centrale per il coordinamento delle azioni intraprese da ogni Stato è quello svolto dall’Agenzia Europea per la
Salute e la Sicurezza sul Lavoro, l’Eu–Osha, operativa anche attraverso la rete dei suoi
punti focali nazionali, tra i quali, per l’Italia, l’Inail.
In
particolare, il ruolo di questa Agenzia è quello di offrire un supporto tecnico alle piccole e medie imprese e di sviluppare
progetti in cui sia stata riscontrata la
necessità di un sostegno.
Pur
non erogando fondi, infatti, Eu-Osha realizza delle guide per accedere ai finanziamenti
disponibili e contribuisce a pubblicizzare le buone prassi, anche in
riferimento a specifiche categorie di lavoratori come donne, giovani e disabili.
Altro
aspetto rilevante sul quale si è posta l’attenzione
è quello dell’importanza delle ispezioni, ritenute essenziali per
l’applicazione delle misure a tutela della salute e della sicurezza.
A
questo proposito, gli ispettori del lavoro sono stati invitati ad utilizzare “il
linguaggio” degli imprenditori, fornendo loro la consulenza utile per sensibilizzarli sul
rispetto della prevenzione.
Valerio
Pollastrini
1)
-
Online interactive risk assessment;
2)
-
Organizzazione Internazionale del lavoro;
3)
-
Organizzazione Mondiale della sanità;
4)
-
Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico;
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