Le
foto raccontano il lavoro reso dalle donne, spesso realizzato in condizioni difficili,
nell’ambito di un contesto nel quale ogni elemento – dagli impianti di
produzione all’organizzazione dei turni, alla totale assenza di misure di
protezione – rappresentava un potenziale fattore di rischio.
La
mostra, curata dal dipartimento degli Studi Storici dell’Università di Torino e
promossa da Inail Piemonte, sarà aperta al pubblico fino al 5 dicembre.
Il
catalogo della manifestazione sottolinea come le donne abbiano sempre rappresentato una
quota molto elevata della manodopera italiana, prima nei reparti produttivi e,
successivamente, negli uffici e nei servizi aziendali.
L’ampia
componente femminile, caratterizzata agli
albori dell’industrializzazione da una
prevalenza giovanile e minorile, nell’età della maturità industriale ha invece coinvolto
maggiormente la presenza adulta.
Si
tratta di contesti posti in luce dagli scatti che, illustrando le condizioni di
lavoro e rievocandone i rischi nella loro evoluzione collegata all’innovazione
tecnologica, richiamano gli sforzi istituzionali di prevenzione compiuti nel
tempo.
Le
fotografie esposte sono state custodite negli archivi storici di diverse istituzioni
culturali torinesi e piemontesi e riportate alla luce nel 2012 da un gruppo di
giovani ricercatori del dipartimento di Studi storici dell’Università di Torino,
coordinato da Stefano Musso, secondo il quale la scelta di declinare al femminile la questione
della sicurezza nel lavoro risponde all’esigenza di ricordare come i rischi abbiano interessato ed
interessino anche soggetti considerati deboli.
Il
Direttore Regionale dell’Inail Piemonte, Alessandra Lanza, ha poi osservato
come dal 2012, anno in cui è stata inaugurata alla Galleria Subalpina di
Torino, la mostra abbia girato in tutte le Province piemontesi, suscitando
sempre grande interesse, a dimostrazione del fatto che, quello del lavoro
femminile, rappresenta un tema sempre
attuale.
Valerio
Pollastrini
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