Dall’analisi
degli indirizzi consolidati della giurisprudenza di legittimità, infatti, non
emerge un divieto assoluto di lavorare a
favore di terzi durante l'assenza per malattia.
Tale
situazione, però, si pone in antitesi con i principi di correttezza e buona
fede, qualora il lavoro in favore di terzi sia svolto in concomitanza con la
simulazione di uno stato di malattia.
Parimenti
sanzionabile, inoltre, è il caso in cui il secondo lavoro, per le sue
caratteristiche, possa pregiudicare o ritardare la guarigione del dipendente prolungandone così l'assenza dal lavoro.
Resta
inteso, infine, che il secondo lavoro non deve integrare una violazione del
divieto di concorrenza.
Valerio
Pollastrini
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