L’imminente
Riforma del settore, infatti, introdurrà il c.d. ruolo unico, finalizzato alla mobilità di tali lavoratori.
L’obiettivo
è quello di infondere nel dirigente la consapevolezza della sua dipendenza
verso lo Stato e non nei riguardi di una singola Amministrazione.
Il
ruolo unico, dunque, consentirà lo scambio e l'intercambiabilità di questi lavoratori nei vari settori della Pubblica
Amministrazione.
Con
la Riforma, le carriere non saranno più
legate all’esclusivo meccanismo dell’automatismo, ma risulteranno subordinate alla
valutazione e al merito del lavoro svolto.
L’idea
non è solo quella di predisporre la progressione in meglio in base all’effettivo riscontro dell’efficienza
della prestazione, ma contempla una possibile diminuzione del livello nel caso
in cui il dirigente non svolga in maniera adeguata le proprie mansioni.
Valerio
Pollastrini
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