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lunedì 30 giugno 2014

Nuove procedure per gli appalti pubblici

Nell’ambito degli appalti pubblici, dal prossimo 1° luglio i piccoli comuni non potranno più indire gare se non attraverso le centrali di committenza, che però, ad oggi, o non sono ancora entrate a regime, o risultano non del tutto utilizzabili.

A sua volta, inoltre, l'entrata in vigore del sistema di verifica dei requisiti dei concorrenti, fondato sul sistema Avcpass, elaborato  dalla soppressa Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, potrebbe creare un blocco delle procedure di gara.

Molte stazioni appaltanti, infatti,  non hanno aderito alla piattaforma e diversi operatori, nel rilevare alcuni problemi di funzionamento,  paventano l’insorgenza di inevitabili contenziosi.

Il Ministero delle Infrastrutture  sembra però orientato ad una proroga dell'Avcpass fino al termine del 2014.

Il rischio è quello dello stallo, anche in considerazione del fatto che, stando alla relazione dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici presentata al Governo e al Parlamento lo scorso anno,  in Italia  il totale dei contratti pubblici affidati nel 2012, connessi a lavori, forniture e servizi,  è stato pari a 95,3 miliardi di euro, corrispondenti a  circa 125.700 contratti, stipulati per un importo  superiore ai 40.000,00 €.

Il principale fattore di criticità è costituito dall'entrata in vigore della Legge n.89  del 23 giugno 2014 (1), che ha introdotto,  per tutti i comuni non capoluogo di provincia, l’obbligo  di acquisire dal prossimo 1° luglio lavori, beni e servizi attraverso le centrali di committenza, la Consip, gli accordi consortili o le unioni di comuni.

La stessa norma (2), comunque, salvaguarda la possibilità di acquisire, mediante procedura ad evidenza pubblica, beni e servizi (non lavori), qualora i relativi prezzi siano inferiori a quelli emersi dalle gare effettuate dalla Consip e dai soggetti aggregatori, lasciando quindi qualche spiraglio alle amministrazioni.

Tuttavia, l'obbligo generale persiste ed  in caso di mancato  ricorso al soggetto aggregatore, l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (3) non  rilascerà alle stazioni appaltanti il codice identificativo di gara (4), adempimento indispensabile per ogni bando.

Come detto, il  problema è palesato dalla circostanza che in molti casi, a livello regionale, le centrali di committenza  non sono state istituite (5) ed, inoltre, risulta che diversi comuni non capoluogo di provincia non si sono ancora consorziati od uniti per centralizzare le procedure di acquisto di beni, lavori e servizi.

A ciò si aggiunga che per alcune categorie di servizi e di lavori non esistono convenzioni Consip alle quali  i comuni possano aderire.

Un altro  fattore di rischio è quello connesso all'entrata in vigore dell'obbligo di verifica dei requisiti dichiarati in sede di gara dai concorrenti esclusivamente tramite il cosiddetto Avcpass, il sistema gestito dalla soppressa Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici.

Sia le stazioni appaltanti, che diversi settori imprenditoriali, infatti,  hanno segnalato delle difficoltà applicative che, in presenza del richiamato obbligo  di legge, potrebbero determinare seri rischi di blocco delle procedure, oltre che   di contenzioso, laddove le amministrazioni continuassero invece a ricorrere alla consueta prassi di verifica documentale.

In relazione alle difficoltà fin qui evidenziate, si segnale che lo scorso 25 giugno la senatrice Adele Gambaro ha inoltrato un’interpellanza  ai ministri Lupi e  Guidi, ai quali è stato richiesto di valutare l’opportunità di  riconsiderare il sistema Avcpass, la cui operatività dovrebbe decorrere dal prossimo 1° luglio o, al limite, quella di confermare, nelle more, la piena funzionalità dei meccanismi tradizionali di controllo cartacei.

Valerio Pollastrini

 
(1)   - Legge di conversione del D.L. n.66 del 24 aprile 2014, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.143 del 23 giugno 2014;
(2)   - Articolo 9 della legge n.89 che in un comma sostituisce integralmente il comma 3-bis dell'articolo 33 del codice dei contratti pubblici;
(3)   - Anac (guidata da Raffaele Cantone);
(4)   – Cig;
(5)   - La norma consente di farlo entro il 31 dicembre 2014;

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