A
sua volta, inoltre, l'entrata in vigore del sistema di verifica dei requisiti
dei concorrenti, fondato sul sistema Avcpass, elaborato dalla soppressa Autorità di vigilanza sui
contratti pubblici, potrebbe creare un blocco delle procedure di gara.
Molte
stazioni appaltanti, infatti, non hanno aderito
alla piattaforma e diversi operatori, nel rilevare alcuni problemi di
funzionamento, paventano l’insorgenza di
inevitabili contenziosi.
Il
Ministero delle Infrastrutture sembra però
orientato ad una proroga dell'Avcpass fino al termine del 2014.
Il
rischio è quello dello stallo, anche in considerazione del fatto che, stando
alla relazione dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici presentata
al Governo e al Parlamento lo scorso anno, in Italia il totale dei contratti pubblici affidati nel 2012,
connessi a lavori, forniture e servizi, è stato pari a 95,3 miliardi di euro, corrispondenti
a circa 125.700 contratti, stipulati per
un importo superiore ai 40.000,00 €.
Il
principale fattore di criticità è costituito dall'entrata in vigore della Legge
n.89 del 23 giugno 2014 (1), che ha introdotto,
per tutti i comuni non capoluogo di
provincia, l’obbligo di acquisire dal
prossimo 1° luglio lavori, beni e servizi attraverso le centrali di
committenza, la Consip, gli accordi consortili o le unioni di comuni.
La
stessa norma (2), comunque, salvaguarda
la possibilità di acquisire, mediante procedura ad evidenza pubblica, beni e
servizi (non lavori), qualora i relativi prezzi siano inferiori a quelli emersi
dalle gare effettuate dalla Consip e dai soggetti aggregatori, lasciando quindi
qualche spiraglio alle amministrazioni.
Tuttavia,
l'obbligo generale persiste ed in caso di
mancato ricorso al soggetto aggregatore,
l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (3) non rilascerà alle stazioni appaltanti il
codice identificativo di gara (4), adempimento indispensabile per ogni bando.
Come
detto, il problema è palesato dalla
circostanza che in molti casi, a livello regionale, le centrali di committenza non sono state istituite (5) ed, inoltre, risulta
che diversi comuni non capoluogo di provincia non si sono ancora consorziati od
uniti per centralizzare le procedure di acquisto di beni, lavori e servizi.
A
ciò si aggiunga che per alcune categorie di servizi e di lavori non esistono
convenzioni Consip alle quali i comuni
possano aderire.
Un
altro fattore di rischio è quello connesso
all'entrata in vigore dell'obbligo di verifica dei requisiti dichiarati in sede
di gara dai concorrenti esclusivamente tramite il cosiddetto Avcpass, il
sistema gestito dalla soppressa Autorità per la vigilanza sui contratti
pubblici.
Sia
le stazioni appaltanti, che diversi settori imprenditoriali, infatti, hanno segnalato delle difficoltà applicative
che, in presenza del richiamato obbligo
di legge, potrebbero determinare seri rischi di blocco delle procedure,
oltre che di contenzioso, laddove le amministrazioni continuassero
invece a ricorrere alla consueta prassi di verifica documentale.
In
relazione alle difficoltà fin qui evidenziate, si segnale che lo scorso 25
giugno la senatrice Adele Gambaro ha inoltrato un’interpellanza ai ministri Lupi e Guidi, ai quali è stato richiesto di valutare
l’opportunità di riconsiderare il
sistema Avcpass, la cui operatività dovrebbe decorrere dal prossimo 1° luglio o,
al limite, quella di confermare, nelle more, la piena funzionalità dei
meccanismi tradizionali di controllo cartacei.
Valerio
Pollastrini
(1)
-
Legge di conversione del D.L. n.66 del 24 aprile 2014, pubblicata sulla
Gazzetta Ufficiale n.143 del 23 giugno 2014;
(2)
-
Articolo 9 della legge n.89 che in un comma sostituisce integralmente il comma
3-bis dell'articolo 33 del codice dei contratti pubblici;
(3)
-
Anac (guidata da Raffaele Cantone);
(4)
–
Cig;
(5)
-
La norma consente di farlo entro il 31 dicembre 2014;
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