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mercoledì 7 maggio 2014

Approvato in Senato il Decreto Lavoro

Con 158 voti favorevoli e 122 contrari, il Governo ha incassato oggi al Senato la fiducia sul Decreto Lavoro.

Il provvedimento tornerà alla Camera per l'approvazione definitiva, che, pena la decadenza, dovrà avvenire entro il prossimo 19 maggio.

Si riepilogano le modifiche al  Decreto dopo l’approvazione del Senato, in seguito al maxi-emendamento inserito in Commissione Lavoro dal Governo.

Riscritto innanzitutto il preambolo, con la chiara attribuzione alla disposizione della funzione di raccordo con il Disegno di Legge delega, dal momento che i provvedimenti contenuti includono, come obiettivo, il contratto a tempo indeterminato a protezione crescente, che dovrà essere esaminato nella delega.

Contratti a termine
Modificata la sanzione per le aziende che dovessero sforare il tetto massimo del 20% dei contratti a tempo determinato sul totale dei contratti a tempo indeterminato stipulati dall’azienda nell’anno in corso. Il nuovo testo prevede ora l’irrogazione di una multa al posto dell’originaria   trasformazione dei contratti eccedenti in contratti a tempo indeterminato.

Se il numero dei dipendenti assunti in violazione del limite percentuale non sia superiore ad uno, la sanzione amministrativa sarà pari al 20% della retribuzione, per ciascun mese o frazione di mese superiore a 15 giorni di durata del rapporto di lavoro.

Se il numero dei lavoratori assunti in violazione del limite percentuale sia invece superiore a uno, la sanzione  sarà equivalente, per ogni dipendente, al 50% della retribuzione, per ciascun mese o frazione di mese superiore a 15 giorni di durata del rapporto di lavoro.

Sono stati esclusi dall’obbligo di rispettare il richiamato tetto del 20% gli istituti pubblici e privati che operano nella ricerca, proprio in ragione della specificità dell’attività svolta. Stessa deroga per le tutte le aziende con meno di 5 dipendenti.

Apprendistato
Saranno solamente le aziende con oltre 50 dipendenti a dover stabilizzare almeno il 20% degli apprendisti e dunque non più i datori di lavoro con oltre  30 dipendenti, come invece previsto nel testo approvato alla Camera.

E’ stata inoltre inserita la possibilità di utilizzare l’apprendistato con la modalità del tempo determinato per le attività stagionali. Per entrare a regime, questa disposizione dovrà però essere recepita dalle Regioni.

Regime transitorio
Rispetto alla prima formulazione del Decreto, in Senato è stato predisposto un regime transitorio.

Per quanto riguarda i contratti a termine, fino al 31 dicembre 2014, oltre alla norma di legge sul limite  del 20%, avranno valore anche le regole già inserite nei contratti vigenti.

Le imprese dovranno cioè adeguarsi al tetto del 20%, a meno che il Contratto Collettivo applicabile sia più favorevole. Conseguentemente, il datore di lavoro, che all’entrata in vigore del Decreto abbia in corso rapporti di lavoro a termine superiori al tetto del 20%, avrà la possibilità  di rientrare nella soglia prevista entro la data del 31 dicembre,  a meno che il Contratto Collettivo applicabile nell’azienda disponga un limite-percentuale o un termine più favorevole.

Da ultimo, è stato disposto  che il diritto di precedenza per le donne in gravidanza sia previsto nel contratto di lavoro individuale.

Valerio Pollastrini

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