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martedì 28 gennaio 2014

Aumenta l’importo dell’assegno per il mantenimento dei figli se il coniuge obbligato fa carriera


Con la sentenza n.920 del 17 gennaio 2014 la Corte di Cassazione ha disposto l’aumento dell'assegno di mantenimento in favore del figlio adolescente per un padre divorziato che, nel frattempo, aveva fatto carriera sul lavoro con corrispondente aumento delle proprie capacità economiche.

In questo modo la Corte di legittimità ha ritenuto di assicurare al figlio lo stesso tenore di vita che avrebbe goduto se la disgregazione del nucleo familiare non si fosse verificata.

Come noto, nei casi di  separazione e divorzio, il soggetto economicamente più forte  e' obbligato, per legge, ad erogare, in favore   del coniuge privo di redditi  e dei figli, anche se maggiorenni ma non autosufficienti economicamente, un assegno di mantenimento.

Qualora, successivamente al divorzio, il coniuge obbligato benefici di  un positivo cambiamento della propria situazione economica, l’importo dell’assegno a suo carico dovrà essere dunque aumentato. La legge, infatti, dispone che il mantenimento in favore dei figli debba essere proporzionato alle rispettive sostanze, secondo la  capacità di lavoro professionale o casalingo.

In base ad un orientamento consolidato in giurisprudenza, nel caso in cui il coniuge obbligato venga a beneficiare di un tenore di vita più agiato rispetto a quello posseduto  al momento della determinazione originaria dell'assegno di mantenimento, l’importo dell’assegno medesimo  può essere  aumentato.

La sentenza in commento,  disponendo l’incremento dell’assegno  in virtù di un netto miglioramento delle  condizioni lavorative dell’obbligato, si segnala pienamente in linea con il suddetto orientamento.

In conclusione è necessario sottolineare come la Suprema Corte abbia disposto l’adeguamento economico per il mantenimento, non soltanto per   aver accertato  la sopragiunta  posizione di prestigio acquisita sul lavoro dal padre  rispetto all’epoca del divorzio, ma anche per rispondere adeguatamente alle  accresciute esigenze del figlio minore.

Valerio Pollastrini

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